UNCEM: incontro con Candidati elezioni 21 9 2022

Venti candidati e candidate alle elezioni di domenica prossima, di tutti i partiti politici, hanno incontrato oggi on line i Sindaci e gli Amministratori dei Comuni montani. Tra i presenti, la Ministra Maria Stella Gelmini, anch’essa candidata. Un dialogo intenso, sulla base di dieci domande che Uncem ha posto a chi si propone per rappresentare gli elettori alla Camera e al Senato. Coordinatori della riunione, Alberto Mazzoleni, Flavio Cera, Giovanni Battista Pasini, Francesco Benedetti, Vincenzo Luciano, membri della Giunta Uncem, con il Presidente Marco Bussone.
Molteplici i temi sottoposti da Uncem ai candidati, che toccano le questioni più sensibili riguardanti le comunità e le pubbliche amministrazioni della montagna, a partire dalla fiscalità locale, totalmente da rivedere, anche grazie a una decisiva riscrittura del Testo Unico degli Enti locali. Unito al completamento dell’iter per una nuova e moderna legge nazionale sulla montagna, già avviata e varata dal Governo Draghi, che definisca anche strumenti perequativi, aumenti i servizi e riduca le disuguaglianze. Tra queste, urgente da affrontare, l’attuale svantaggio fiscale per le imprese che operano in montagna, che hanno costi più alti e introiti minori, per le quali Uncem chiede misure fiscali agevolate, nel riconoscimento alle imprese della loro funzione di mantenimento dell’economia montana. Il lavoro è un punto fermo, da incentivare e sostenere attraverso imprese solide e competitive. Centrale il problema del divario digitale, che dovrà vedere la piena attuazione del piano elaborato, anche anche con Uncem, dal Ministero della Innovazione e della Transizione digitale, che stanzia per le nuove reti 6,7 miliardi di euro di PNRR, di cui oltre 3 miliardi per le aree montane. Con
n il pensiero alle vittime della tragedia delle Marche, e a chi perso tutto, Uncem ha ribadito la necessità di un grande piano per la protezione del territorio e la riduzione di ogni rischio di dissesto idrogeologico. Uncem chiede a Governo e Parlamento – come già scritto nella legge 221/2015, da attuare – di riconoscere che nei territori montani si sviluppano i servizi ecosistemici-ambientali, ridefinendo così il patto “metromontano”, tra chi producce e chi consuma le risorse naturali. Per i paesi e le comunità, è indispensabile il mantenimento in montagna dei servizi pubblici, quali sanità, scuola e trasporti pubblici, servizi essenziali che non devono avere solo qualche risorsa residuale da investire, bensì livelli organizzativi differenziati e specifici per Alpi e Appennini.

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