GIORNATA ALZHEIMER, L’ASSESSORE ALLA SANITA’ DEL PIEMONTE ILLUSTRA IL PIANO TRIENNALE CHE METTE IN RETE LE AZIENDE SANITARIE PER L’ASSISTENZA ALLA DEMENZA
In Piemonte, la stima aggiornata al primo gennaio di quest’anno indica 90 mila casi prevalenti di
demenza. In Italia, si calcola che il numero totale dei pazienti con demenza possa superare il
milione (di questi, circa 600.000 presenterebbero demenza di Alzheimer) e che siano circa tre
milioni le persone direttamente o indirettamente coinvolte nella loro assistenza. Un fenomeno che
tenderà inevitabilmente ad aumentare a causa dell’invecchiamento della popolazione.
Sono i dati che l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte ricorda oggi, in occasione della
Giornata mondiale dell’Alzheimer, una malattia che rappresenta ormai un’emergenza sanitaria
sempre più rilevante.
A livello regionale, su proposta dell’assessore regionale alla Sanità, lo scorso luglio la Giunta ha
approvato il Piano triennale per l’utilizzo del Fondo per l’Alzheimer e le demenze per gli anni
2021-2023, elaborato in conformità alle “linee guida alla redazione dei progetti del Centro
nazionale per la prevenzione ed il controllo delle malattie”.
Il Piano si propone di strutturare, programmare e standardizzare programmi di riattivazione e riabilitazione cognitiva e funzionale non farmacologica, nonché di inclusione sociale degli utenti presi in carico, con la tendenza ad omogeneizzare le attività per area omogenea allargandole a tutto
il territorio regionale.
L’assessore sottolinea come le terapie psicosociali/non farmacologiche abbiano una dignità propria
ed indipendente dalla terapia farmacologica e possano avere un impatto positivo sulla qualità di vita
delle persone e delle famiglie nei diversi setting di cura (domicilio, residenzialità e semi-residenzialità, day hospital).
I trattamenti proposti per il raggiungimento degli obiettivi sono la stimolazione cognitiva e reminescenza, la terapia occupazionale volta a migliorare l’autonomia e la funzionalità nel quotidiano, i gruppi di supporto psicologico per migliorare le capacità adattive all’ambiente e alla malattia, le attività motorie e i trattamenti psicoeducazionali e psicosociali rivolti ai caregiver.
Le risorse stanziate dalla Regione Piemonte per il Piano Alzheimer triennale ammontano complessivamente a 949.786 euro.
Sulla base delle manifestazioni d’interesse, è prevista l’individuazione di 19 unità operative
coinvolte nella realizzazione del Piano, comprendenti le 18 Aziende sanitarie regionali e il Presidio
ospedaliero Beata Vergine della Consolata di San Maurizio Canavese. Ciascuna unità operativa
deve indicare il responsabile del Piano, il referente scientifico, il referente amministrativo e i referenti tecnico-amministrativi e dovrà periodicamente relazionare sulla propria attività e
rendicontare le spese sostenute.
Il Piano, come ha sottolineato l’assessore alla Sanità, ha, di fatto, creato una rete regionale di aziende sanitarie che si occupa di malati di demenza e Alzheimer e dei loro familiari.
A livello nazionale, l’Osservatorio Demenze dell’Istituto Superiorità di Sanità, in collaborazione con l’Associazione Alzheimer Uniti Italia, ha avviato un’indagine sulle condizioni sociali ed economiche dei circa 10 mila familiari dei pazienti con demenza. Un’iniziativa svolta in collaborazione con Regioni e Province Autonome, società scientifiche e associazioni dei pazienti.
Il programma prevede anche l’elaborazione di una stima della prevalenza dei 12 fattori di rischio prevenibili per la demenza (diabete, ipertensione, obesità, scarse relazioni sociali, sedentarietà, problemi di udito, traumi cerebrali, bassa scolarità, inquinamento atmosferico, depressione, eccessivo consumo di alcol, fumo) in tutte le Regioni e le Province Autonome.
Con questa stima, osserva l’assessore alla Sanità del Piemonte, sarà possibile calcolare il numero di casi evitabili di Alzheimer e demenza vascolare in ogni Regione, fornendo, per la prima volta, ai Dipartimenti di Epidemiologia, la reale entità del fenomeno.
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