Vittoria Rapetti: “Vi racconto la mia atletica leggera”
Questa settimana la redazione di Alessandria24 ha incontrato Vittoria Rapetti, campionessa italiana, allieva in carica, di lancio del giavellotto, categoria Under 18.
Vittoria, come è nata la tua passione per l’atletica leggera?
“Volevo sottolineare il fatto che non ho sempre fatto atletica ma prima di iniziare questo sport giocavo a pallavolo nell’Alessandria Volley e purtroppo ho dovuto smettere perché suonando il violoncello la disciplina del volley non faceva bene per le mani e cosi ho dovuto smettere. A me è sempre piaciuto correre, fare sport in quell’ambito cosi ho deciso di iniziare a fare atletica, circa due anni fa provando le varie discipline che compongono l’atletica. Verso aprile dello scorso anno, abbastanza per caso, ho provato il giavellotto ed è iniziato il percorso che è in corso andato in crescendo, ma sarà ancora un percorso lungo”.
Vittoria ti è dispiaciuto dover lasciare la pallavolo?
“E’ uno sport che facevo da tanti anni, fin da piccola: ha sempre fatto parte di me. Volendo continuare a suonare il violoncello era uno step necessario. A malincuore sono stati bellissimi anni che mi hanno portato ad aver, fisicamente, una certa preparazione, che mi ha aiutato anche nell’atletica che se probabilmente non avessi avuto, non avrei ottenuto un percorso cosi veloce”.
Sei reduce dall’European Youth Festival: come è andata la manifestazione?
“In generale è stata un’esperienza molto bella. Per la prima volta vestivo la maglia azzurra. E’ stato un punto di partenza per me. A livello della gara sono soddisfatta di quello che ho fatto fino ad un certo punto perché non era propriamente la gara che sognavo di fare in quel contesto: ho conquistato il nono posto, con un lancio sopra i 40 metri che è un buon risultato ma avrei preferito entrare nella finale. C’erano ragazze molto brave di un livello più elevato del mio”.
Vittoria Rapetti il 18 giugno ha conquistato il titolo italiano.
“Insieme al mio allenatore, che vorrei ringraziare, Roberto Meda assieme a tutta l’Atletica Alessandria, essendo al primo anno da allieva, come obiettivo ci eravamo prefissati quello di arrivare in finale, nelle prime otto posizioni. Nei primi tre lanci sono riuscita a conquistare il posto nella finale classificandomi nelle prime otto. Durante il quarto lancio ho ottenuto la misura, 44 metri e ventisette, che mi ha portato ad essere campionessa italiana: è stata una quasi sorpresa, non ce l’aspettavamo”.
Cosa c’è nell’immediato futuro di Vittoria Rapetti?
“Gare non ne abbiamo programmate. Avremo un raduno di lanci a fine agosto che mi servirà per migliorare la tecnica riducendo al minimo tutti i piccoli errori che commetto cercando di arrivare durante la prossima stagione ad aver ottenuto quegli accorgimenti per poter migliorare la tecnica. Lavorerò tutto l’inverno per rinforzarmi e incrementare la forza per migliorare la fase di lancio”.
Quante ore al giorno dedichi agli allenamenti?
“Quattro volte a settimane con sedute di due ore al giorno in estate, più le gare nel weekend poi probabilmente, quando giungerà l’inverno, aumenterò il lavoro soprattutto sulla parte relativa alla palestra”.
Come riesci a conciliare lo studio, l’atletica e il violoncello: le giornate sono piene.
“Sono sempre stata abituata ad organizzare il lavoro. Quando giocavo a pallavolo gli allenamenti erano di sera e le partite nel weekend e frequentavo sempre il Conservatorio. Sono sempre stata abituata a cercare di organizzare i miei impegni, a lasciare il tempo per lo studio cercando di organizzare il tutto il meglio possibile. Devo cercare di tenere tutto sotto controllo in modo da avere poche perdite di tempo”.
Quando hai iniziato atletica leggera perché hai scelto come disciplina il giavellotto?
“Inizialmente non è stata una mia scelta. Ho provato specialità diverse: salto in lungo, salto in alto, corsa. Arrivò il giorno in cui ho provato il giavellotto ed il mio allenatore notò che potevo ottenere dei risultati e in me cresceva l’apprezzamento per il giavellotto che inizialmente non conoscevo bene. Ho iniziato a lanciare più nello specifico e pian piano ho cominciato ad ottenere risultati positivi con il lavoro più specifico”.
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