di Silvia PANNOCCHIA
Massimo Puddu torna a Torino come commissario di Polizia dopo quasi trent’anni. Aveva lasciato la città e un amore per dedicarsi alla sua professione. Ora tutto è cambiato, a cominciare dalla città, una Torino in cui le differenze sociali sono sempre più accentuate e i giovani non riescono a trovare un lavoro dignitoso. Il neocommissario non ha il tempo di ambientarsi, che si trova a fare i conti con una serie di crimini violenti commessi in meno di una settimana: un noto architetto, una giovane ragazza figlia di una parlamentare, un assessore. Tre delitti accomunati dall’agiatezza degli stili di vita e dalla freddezza nei rapporti umani. Il commissario Puddu dovrà fare i conti con un complesso intreccio di conoscenze, fatti e occasioni decisamente singolari, mentre al contempo cerca di riannodare i fili della sua vita privata che sembra offrirgli una seconda chance. Un giallo coinvolgente che immerge il lettore nelle dinamiche delle crisi economiche e dei valori della società di oggi.
Silvia Pannocchia è nata a Torino nel 1963 da famiglia toscana, ha frequentato il Liceo Scientifico E. Majorana, negli anni dell’ultima eco della contestazione giovanile e dopo si è laureata in Giurisprudenza. Alla conclusione della pratica forense presso uno studio penalistico di Torino, è entrata nella pubblica amministrazione, ricoprendo ruoli di coordinamento nell’ambito della Sanità. È sempre stata attenta al mondo del lavoro e della politica locale mentre la crisi economica e soprattutto le vicende legate alla FIAT hanno trasformato Torino, cambiandola rispetto alla città dei suoi anni giovanili. Il malessere dei giovani, spesso osservato da vicino, e il palpabile divario di opportunità tra le generazioni hanno ispirato la storia raccontata in questo libro. Sposata con una figlia, non sa con precisione quando andrà in pensione.
192 pagine – € 16,50
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