Primus inter pares, il modello piemontese dell’azienda zero: Cirio e Icardi: “intervento strategico per la sanità della regione”

Torino – Lunedì 18 luglio 2022, alle ore 15,30, presso l’Aula Multimediale della Regione Piemonte in corso Regina Margherita 174 a Torino, si è tenuto l’incontro di presentazione sul modello piemontese dell’Azienda Zero.
L’Azienda Zero è stata istituita con la legge regionale n. 26 del 26 ottobre 2021 che ha come obiettivo l’efficientamento del Sistema sanitario regionale.
Ha aperto i lavori il presidente della Regione Piemonte, Alberto CIRIO, che ha dichiarato: “Con l’Azienda Zero abbiamo dotato il Piemonte di una centrale operativa per la gestione e il controllo della spesa e dei servizi sanitari a valenza regionale. Sull’esperienza della pandemia, serviva una cabina di regia per la riforma della medicina sul territorio. Pensiamo che curare le persone a casa sia meglio, più giusto e più efficace e che si debba ricorre all’ospedale soltanto quando ce n’è effettiva necessità. L’Azienda Zero è lo strumento di coordinamento per attuare questa rivoluzione, a servizio di tutta la Sanità regionale”.
Rossana BOLDI, deputato, vice presidente XII Commissione Permanente Affari Sociali della Camera dei Deputati, intervenuta all’evento, ha dichiarato: “L’Azienda Zero costituisce sicuramente un valore aggiunto per la sanità piemontese. Per molti anni si è parlato, rispetto ai sistemi sanitari regionali, di un “Sistema” Lombardia, o Veneto o Emilia Romagna. Da ora potremo parlare di un “Sistema Piemonte”. Azienda Zero realizzerà, in campo sanitario, il coordinamento e il controllo trasversale di tutto il territorio piemontese al fine di ottenere maggiore efficienza e qualità delle prestazioni, con ricadute sicuramente positive per i cittadini. Sarà anche fondamentale, proprio in questo momento di grandi investimenti previsti dal PNNR, per la messa a terra del nuovo piano per l’assistenza territoriale, dettato dal DM 77, ambizioso nelle finalità, ma di non facile applicazione a causa della carenza, dopo anni di tagli e mancata programmazione a livello nazionale, di personale sanitario e tecnico gestionale”.
L’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio ICARDI ha osservato come lo stress test della pandemia abbia confermato la bontà del prototipo di Azienda Zero collaudato nell’Unità di Crisi: “È lì che abbiamo sperimentato un modello di accentramento delle funzioni logistiche e operative della Sanità – ha detto Icardi -, realizzando la prima piattaforma digitale per la gestione dei dati sanitari Covid-19 di tutta la Regione, coordinando centralmente l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale e delle apparecchiature sanitarie per l’emergenza, implementando su base regionale la rete dei laboratori, sovrintendendo in tempo reale la gestione dei posti letto di ricovero e di terapia intensiva Covid-19 su tutto il territorio regionale”.
“Da quella esperienza embrionale – ha evidenziato Icardi -, in pochi mesi è nata la legge istitutiva dell’Azienda Zero ed oggi, con la definizione del cronoprogramma operativo delle attività, la Regione vede gradualmente entrare in funzione lo strumento operativo per efficientare la programmazione sanitaria sul territorio, partendo da telemedicina e progetti ICT (Information and Communication Technologies), gestione dei sistemi di emergenza extraospedaliera, medicina territoriale e studio tendenziale dell’andamento degli aggregati di costo e di ricavo delle Aziende sanitarie regionali”.
Il commissario dell’Azienda Zero, Carlo PICCO, nel presentare l’atto aziendale e il cronoprogramma di Azienda Zero ha evidenziato l’efficienza della nuova Azienda, sottolineando che “a differenza di altre realtà, dove sono occorsi anni per strutturare una operatività, l’Azienda Zero si è costituita in soli 3 mesi e ha cominciato ad incidere su attività, importanti quali ICT, Telemedicina, 118, Rapporti con i Privati ecc…”
Fabio AIMAR, direttore del Dipartimento Interaziendale Contabilità e Risorse (D.I.C.R.) ha rimarcato l’importanza della collaborazione con l’Azienda Zero da parte di tutte le Aziende sanitarie regionali, per creare un’economia di rete. Ha aggiunto inoltre che “l’Azienda Zero sarà di grande aiuto nelle «fasi operative», nel monitoraggio e nel controllo della qualità dell’assistenza”.
Il sistema sanitario della Regione Piemonte presenta aspetti sovrapponibili a quello delle altre Regioni ed alcuni elementi di peculiarità.  La composizione della popolazione evidenzia, come per le altre Regioni, un numero di persone ultrasessantacinquenni destinato a crescere progressivamente nei prossimi anni e decenni, con il relativo impatto sugli aspetti epidemiologici e sulla organizzazione dei servizi sanitari e socio-sanitari. Il sistema di programmazione nazionale prevede un meccanismo a cascata, dallo Stato, alle Regioni, alle Aziende Sanitarie; con gli specifici atti normativi di riferimento sono state declinate le competenze della nuova Azienda Zero nella Regione Piemonte.
Franco RIPA, responsabile Programmazione dei Servizi sanitari e socio-sanitari della Regione Piemonte ha precisato che “in tale ambito le aree da focalizzare nel prossimo futuro sono rappresentate da PNNR, dalla rete territoriale (DM 77/2022), dalla rete ospedaliera ed emergenza (revisione DM 70/2015), dalla rete socio-sanitaria, dall’assistenza primaria. Particolare attenzione andrà prestata allo sviluppo dei percorsi di salute e diagnostici terapeutici assistenziali, per la presa in carico proattiva dei pazienti e la gestione più idonea dei loro problemi di salute”.
L’Azienda Zero è una nuova entità finalizzata, tra l’altro, ad agevolare il cambio di passo nei servizi ICT delle aziende sanitarie pubbliche del SSR, che in alcuni ambiti si caratterizzano da una disomogeneità complessiva delle architetture e soluzioni software e hardware stratificatesi negli anni.
“Il 50% della spesa complessiva ICT della sanità piemontese – sottolinea Antonino RUGGERI, responsabile Controllo di gestione, Sistemi informativi, Logistica sanitaria e Coordinamento acquisti Regione Piemonte – è mediamente sostenuta dagli Enti per:

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  • predisporre e gestire il cosiddetto hardware di base costituito da postazioni di lavoro e dai rispettivi Centri di Elaborazione Dati (cd CED) e il software di base quali ad esempio i sistemi operativi
  • garantire la connettività dei sistemi (rete geografica, internet)
  • garantire la telefonia fissa e mobile
  • garantire i cosiddetti servizi esterni da parte dei fornitori riconducibili a risorse o soluzioni a corpo.

Mentre, il restante 50% viene impiegato per soluzioni software applicative utilizzate per l’informatizzazione dei principali processi e delle diverse unità organizzative aziendali di linea (ambulatori, reparti, laboratori, radiologie …) e di staff (ufficio personale e contabilità, gestione personale, servizi trasversali…)”.
La considerazione generale che si può effettuare alla luce di queste incidenze è che, con l’arrivo delle aggiudicazioni delle gare di Sanità Digitale e di quelle per il PNRR, è necessaria una governance più stretta degli acquisti e ad indirizzo centralizzato degli investimenti in sanità digitale necessario per raggiungere una innovazione di sistema che sarà assicurata dall’Azienda Zero.
A tal riguardo, in questi giorni sono in corso gli incontri di approfondimento delle iniziative aziendali in materia di digitalizzazione dei DEA di I e II Livello.
Inoltre, il livello di maturità della sanità pubblica territoriale nel percorso di digitalizzazione è ancora distante da una situazione ottimale, pur trattandosi di un quadro molto variegato caratterizzato anche da casi di eccellenza. A tal proposito, l’Azienda Zero provvederà nei prossimi mesi a definire una strategia di digitalizzazione per gli interventi di Telemedicina e COT che assicuri tra l’altro l’interoperabilità con le piattaforme regionali e nazionali abilitanti.
In ultimo, tra le diverse sfide che potranno essere perseguite nel breve e medio periodo attraverso l’Azienda Zero si ricorda:

  1. la standardizzazione dei processi, la standardizzazione dei processi dovrà risultare da un’analisi fatta sui processi esistenti e che poi porterà a standardizzare anche i prodotti;
  2. il perseguimento del corretto equilibrio tra ridurre i centri di spesa eefficientare gli investimenti senza frammentare troppo i progetti e mantenere la capacità di innovazione in stretto contatto con la clinica e la ricerca, ovvero con i diretti utilizzatori;

III. il supporto e coordinamento per l’attuazione della direttiva NIS per il settore salute (cyber security)”.
In chiusura, Alessandro STECCO, medico, professore universitario e presidente della IV Commissione Sanità del Consiglio Regionale Piemonte, ha dichiarato: «Ho fortemente sostenuto la creazione di Azienda Zero Piemonte negli ultimi anni, anche proponendola all’interno del programma di legislatura e poi portando  in Aula Consiliare la proposta di legge istitutiva come Relatore: una  Super Azienda Sanitaria che avesse un compito in cui ritenevo il modello di sanità piemontese carente, quello di collegare, monitorare, coordinare, efficientare risorse  e le altre aziende sanitarie ospedaliere e territoriali su temi estremamente strategici per la governance sanitaria della Regione Piemonte”.
“Da operatore del sistema sanitario prima, ma anche da osservatore dei modelli organizzativi e successivamente anche con l’impegno politico – ha proseguito il presidente della Commissione Sanità –  ho potuto constatare che nella nostra regione abbiamo davvero il meglio della Sanità, in termini di professionalità, ma anche che in questi ultimi 20 anni è mancato un coordinamento reale tra esigenze, risorse e  risposte alle continue sfide dell’innovazione  che attraversa continuamente il campo del sistema sanitario regionale, penso per fare un esempio ai settori del farmaco, della tecnologia e HTA, dell’organizzazione. Ecco che Azienda Zero – conclude il medico vercellese – è uno strumento per superare la logica a silos delle aziende sanitarie, rilanciare e rendere più competitiva, efficiente e attrattiva la nostra sanità regionale attraverso funzioni strategiche accuratamente selezionate che permetteranno all’Assessorato alla Sanità e alla Giunta Regionale una migliore programmazione di politiche sanitarie negli anni successivi,  il tutto per far arrivare al paziente una migliore erogazione in termini di accesso ed efficienza dei servizi sanitari e agli operatori invece un contesto professionale sempre migliore e più professionalizzante e sfidante”.
L’incontro è stato moderato da Pietro PRESTI, docente Master in direzione strategica delle Aziende Sanitarie, Università degli Studi di Torino.

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