Passalacqua: “Abonante non avrebbe mai voluto avere Barosini insieme”

 

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Carmine Passalacqua, appassionato di storia, monarchico, cattolico, liberale. Una carriera politica all’interno del Comune di Alessandria iniziata circa quindici di anni fa, Presidente della Commissione Cultura ed Istruzione con la giunta Cuttica e capogruppo, da settembre 2021 di Forza Italia.

Lo ospitiamo tra le pagine del nostro giornale per parlare un po’ delle recenti votazioni amministrative, della campagna elettorale e per analizzare il primo Consiglio Comunale della giunta Abonante con un iniziale giudizio sul suo operato.

Durante il primo Consiglio Comunale dello scorso 11 luglio, al momento di votare il Presidente proposto, Giovanni Barosini, la coalizione formata da Lega e Forza Italia, in disaccordo con la nomina, ha lasciato l’aula, mentre, sempre parlando di centro-destra, Fratelli d’Italia, non ha abbandonato l’aula, non ha votato o si è astenuta. Secondo Lei è stata una mossa corretta o si poteva fare qualcosa di differente?

Io quella sera non c’ero. Ho preferito evitare di stare sulla balconata e di essere magari anche oggetto di scherno visto che sono un personaggio scomodo per tanti della sinistra a cominciare da Rita Rossa. Immaginavo ci sarebbe stato del caos. Può essere un momento di festa come un momento di diatriba. C’è chi è contento, c’è chi è scontento e lo manifesta, ognuno a suo modo. L’importante è che non si degeneri in violenza, sia verbale che fisica. Posso capire il surriscaldamento degli animi, anche perché ricordo che è il primo consiglio a porte aperte dopo due anni di pandemia, però non vedo questo dramma.
Invece, guardando alcuni video che sono girati sui social, la cosa più spettacolare è stato vedere l’antidemocrazia di Rita Rossa che chiedeva di sgombrare l’aula con la forza senza pensare che, di solito, ci sono almeno due vigili del corpo della Polizia Municipale sulla balconata e sicuramente ci saranno stati agenti della Digos in borghese.
Usare la forza è sempre l’ultima spiaggia, magari avrebbe anche potuto degenerare in rissa. Insomma una cosa veramente inutile, eccessiva e patetica la richiesta dell’eventuale sgombero, a mio parere.
Riguardo alla coalizione di centro-destra, io sono per restare sempre e comunque in aula, non sarei mai uscito. In questo caso devono interrogarsi tra di loro. Non è una prova di forza. In questo caso, o si esce tutti o si resta tutti in aula. Anche restando, si è in minoranza. Il dado ormai è tratto come si dice. Barosini, ingannando i suoi elettori e il centro-sinistra, ingannando a sua volta i propri elettori, non hanno dichiarato dall’inizio,  che, in caso di ballottaggio avrebbero fatto una coalizione unica.
Anzi, addirittura, per il ballottaggio non c’è stato apparentamento per cui i simboli delle liste a capo di Barosini non sono finite nello schieramento di Abonante e non apparivano sulla scheda elettorale.
Fosse stato così, sì che sarebbe stato un esempio di vera democrazia, di trasparenza e di onestà. Che poi è quello che ha detto il consigliere e ormai ex assessore Mattia Roggero, che ha fatto un bel discorso. Ha così reso pubblico che, di fatto, l’accordo c’era, ma non si sapeva, o non si doveva sapere.
Poi sembra un po’ strano che uno vada a votare e non sa come vanno a finire le cose.
Più che altro, i 128 candidati di Barosini, che erano così contenti che Barosini stesso facesse il sindaco, si sono buttati “anema e core”  e cosa hanno concluso? Di vedere il loro leader politico fare semplicemente il Presidente del Consiglio Comunale che poi è la seconda carica istituzionale.
Se Barosini è contento di fare finalmente il Presidente del Consiglio Comunale, va bene, glielo faremo fare. Così potrà dire ai suoi nipoti, quando sarà ora, che ha fatto l’oppositore, il consigliere di maggioranza e il Presidente del Consiglio Provinciale e il Presidente del Consiglio Comunale. Poi vedremo se, come si sussurra, c’è anche un posto in Parlamento oppure no. Vedremo come si evolveranno le cose, se il partito a cui fa capo, Azione, sarà sempre in auge oppure no.

Torniamo al parallelo che Lei ha fatto con la politica a livello nazionale. In questi giorni, stiamo assistendo a crisi di governo, a litigi tra PD e Cinque Stelle. Qui ad Alessandria, però sembra funzionare.

I Cinque Stelle, ad Alessandria, hanno fatto neanche il 3%, hanno raccolto una esiguità di voti. Michelangelo Serra, è stato un collega di minoranza, indubbiamente preparato nelle sue materie. Siamo stati cinque anni insieme. E’ un bravo architetto, poi bisogna vedere come se la cava con l’urbanistica, il decoro urbano e le necessità di una città. E’ alla prova come assessore ai lavori pubblici, l’unico assessore del M5S. Credo che il PD abbia fagocitato i 5stelle, soprattutto a livello nazionale. Noi, come Forza Italia abbiamo retto molto bene. Eravamo poco sopra al 10% nel 2017 e ora siamo al 8.5%, per cui non abbiamo avuto un crollo vertiginoso.

Che giudizio ha del nuovo Sindaco Giorgio Abonante?

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Con Abonante sono stato consigliere, quando c’era la giunta Fabbio. Io in maggioranza, lui in opposizione. Poi sono stato ri-eletto con Cuttica e Abonante era di nuovo in minoranza, ma non ho mai avuto diatribe con lui, né con Serra o con Vittoria Oneto, parlando di assessori attualmente in carica.
Non posso dire lo stesso con Mazzoni ed ovviamente Rita Rossa. Io ho avuto 169 preferenze ufficiali, sono il primo escluso. Sono stati eletti due consiglieri di Forza Italia e io sono il terzo. Sarei entrato se avessimo vinto. Non è stato così, pazienza. Ma è proprio in questi momenti che non bisogna scomparire.
Io continuo nel mio piccolo la mia attività politica con la forza e con la passione che mi contraddistinguono ovviamente fuori dal palazzo comunale in quanto non eletto. All’interno della macchina comunale sono stati eletti tanti giovani, specie a sinistra, ora, per il momento, tocca a loro.
Tengo a dire, riguardo queste elezioni, che, secondo me, Barosini non è stato l’ago della bilancia. L’ago della bilancia è stato il fatto che la gente è andata al mare e non a votare. Ecco perché queste votazioni avrebbero dovuto svolgersi magari ad ottobre non a giugno e protrarsi, oltre che la domenica fino alle 23, anche il lunedì fino alle 15. Tornando al sindaco Giorgio Abonante, mi spiace che i primi provvedimenti siano contro e non a favore della città. Fermare il progetto di Pam Panorama, fermare il progetto del Campus universitario, dire no all’assunzione di dirigenti che hanno punteggio e qualità tecniche per svolgere la mansione loro dedicata, non mi sembra un buon inizio e non è sinonimo di continuità con i predecessori.

Le faccio vedere tre foto. Ho mostrato le stesse fotografie, precedentemente ad un esponente della sinistra, Gianni Ivaldi. Vorrei avere anche il suo parere. La prima è questa a fianco, scattata durante il primo Consiglio Comunale. 

In questa foto vedo la consigliera più votata con più di 780 voti che fa un selfie innocente con il collega, titolare di una nota birreria. Un momento di gioia. Lo posso capire, perché alla gioia non c’è limite. Era il primo consiglio, probabilmente ne ho fatti anche io di selfie quando ero seduto in aula. In questo caso potevano evitare, durante lo svolgimento dei lavori. Magari prima di cominciare o dopo, sì. Se uno parla e non si ascolta, sembra di essere a scuola quando di nascosto si copiano i compiti. La professoressa Maria Rita Rossa, tanto integerrima per quanto riguarda l’ambito scolastico, non dovrebbe dare il cattivo esempio. Predica bene e poi urla, invoca la forza pubblica e pretende di avere sempre ragione.

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La seconda è questa.

Mi hanno detto che sono cartelli improvvisati, scritti all’ultimo momento. Manca una G per dire “vergognati”. La ragazza che lo ha scritto la conosco, si è pentita di non aver scritto quella G. Capita di vedere anche su giornali locali dei refusi, non vedo però il perché debba essere offesa o passare da analfabeta solo per la dimenticanza di una G, nella fretta di esibire il cartello. L’altro dice “Barosini colluso”. Adesso, non si sta parlando di mafia per carità, ma il riferimento è chiaro ed è rivolto al ballottaggio ed alla sua alleanza poco trasparente con la sinistra. 

E poi ci sono queste strette di mano….
Queste strette di mano le trovo imbarazzanti. Secondo me Abonante non avrebbe mai voluto avere Barosini insieme visto che in aula, ed io ci sono stato cinque anni, non hanno mai avuto buoni rapporti. Rita Rossa invece, sorride, Barosini pure, perché sono già stati insieme in Provincia, quando Presidente era Paolo Filippi. Rita Rossa era Assessore alla Cultura e Vice-Presidente della Provincia, mentre Barosini era Presidente del Consiglio Provinciale, quindi, si ritorna ai vecchi amori e si fanno delle belle strette di mano.

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