La ricostruzione dei Carabinieri di Alessandria dell’omicidio di Sale con l’uccisione della settantacinquenne Norma Megardi

Alessandria – Il GIP del Tribunale di Alessandria ha convalidato, ieri, il fermo disposto dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Alessandria nei confronti di Luca Orlandi, il ventitreenne imprenditore di Sale che ha confessato la sua responsabilità per l’omicidio di Norma Megardi, settantacinquenne di Sale.
Stando a quanto ricostruito dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Alessandria, coordinati dal Maggiore Antonio Stanizzi, tra il giovane e la donna i rapporti erano ormai deteriorati per vari diverbi e litigi legati alla gestione di un terreno di proprietà della donna, affidato al ventitreenne.
La Megardi vantava un credito nei confronti del giovane che non era ancora stato saldato mentre in passato Luca Orlandi aveva denunciato la donna per diffamazione. Erano state avviate anche delle denunce a carico di ignoti per minacce e danneggiamenti.
In base a quanto scoperto nel corso delle indagini, la sera del 20 giugno, dopo l’ultimo diverbio con Norma Megardi avvenuto in via Rosselli, a Sale, vicino a Cascina Croce Rossa, Luca Orlandi aveva preso la sua Fiat Panda e investito la donna. L’impatto aveva rotto il parabrezza, poi rimosso col flessibile e nascosto in un campo. Dopo aver riportato la sua auto a casa, Luca Orlandi era tornato a piedi sul luogo dell’investimento e aveva caricato la vittima sull’auto di proprietà di lei, una Opel Crossland, lasciata poi in un terreno a Isola S. Antonio, a circa 12 chilometri di distanza e incendiata con due taniche di carburante caricate nel bagagliaio. L’obiettivo era quello di occultare il corpo della donna.
I genitori di Luca Orlandi sono stati inseriti nel registro degli indagati: la loro posizione è ancora al vaglio della Procura e della Polizia Giudiziaria.
Stando, infatti, a quanto ricostruito, Orlandi aveva dapprima detto ai genitori che il parabrezza si era rotto a causa della caduta di alcuni cassoni. Il giorno dopo, però, il giovane e la madre si erano presentati dal carrozziere comunicando che i danni al vetro erano stati causati dall’investimento di un animale.

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