“Innamorati” tratto da Goldoni in scena a Valmadonna sabato 25 giugno alle 21

Valmadonna – Sabato 25 giugno alle 21, al teatro di Valmadonna  in via della Chiesa 16, in collaborazione con l’Associazione Spazioidea sezione Teatro, la compagnia Teatro Aperto di Alessandria presenta lo spettacolo ‘Innamorati’ liberamente tratto dal testo ‘Gl’innamorati’ di Carlo Goldoni, regia a cura di Simona Barbero.
La regista descrive così le motivazioni che l’hanno portata a riallestire uno spettacolo andato in scena per la prima volta, con parte degli stessi interpreti, quattordici anni fa: “Andare a teatro o partecipare alla realizzazione di uno spettacolo teatrale nell’attuale contesto storico-sociale non è solo un atto creativo, ma promuove benessere e qualità di vita. Emergenza sanitaria, lockdown, guerra e tensioni internazionali nel giro di due anni hanno contribuito a creare un ambiente sociale emotivamente faticoso. Nel contesto
dell’emergenza sanitaria l’iniziativa teatrale e culturale è stata limitata pesantemente. Ciò che era normale e quotidiano è diventato eccezionale, le possibilità di socializzazione si sono ristrette o azzerate costringendo a lunghi momenti di solitudine e paura resi ancora più pesanti a causa delle scarse possibilità di partecipare alla vita sociale durante il picco pandemico.”
Quattordici anni fa lo spettacolo era stato rappresentato al Teatro Comunale di Alessandria come saggio finale conclusivo di un periodo formativo durato due anni. “L’idea di ricomporre il gruppo e di riallestire lo spettacolo è nata dall’esigenza di ritrovare un po’ di normalità e forse, a livello simbolico, è stato un po’ come fare un salto indietro nel tempo” ha aggiunto ancora Simona Barbero.
Le prove sono iniziate da remoto sfruttando piattaforme online al fine di coniugare alle esigenze di distanziamento sociale quelle di messinscena. “La via del teatro” continua Simona Barbero “apre le porte del possibile, ridisegna spazi interiori, aiuta ad immaginare, è un potente rituale collettivo che chiama a raccolta l’umanità intorno a temi di volta, in volta, diversi. È un modo che possiamo darci per riflettere sulle nostre maschere e personaggi interiori, per prendere le distanze o partecipare ad una rappresentazione che si ripete sempre uguale, che ha un inizio e una fine certi e per questo motivo accoglie e rassicura”.
Il gruppo è composto da persone che, dopo avere concluso la scuola di avviamento teatrale i ‘Pochi’ di Alessandria, hanno avuto esperienze eterogenee in ambito teatrale.
Qualcuno ha portato avanti la sua ricerca con il gruppo Marcido Marcidoris di Torino, altri con Carlos Maria Alsina o Jango Edwards, qualcuno si è specializzato presso la scuola D’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, altri hanno preso parte a workshop e seminari promossi da associazioni teatrali locali.
Il testo è liberamente tratto da ‘Gl’innamorati’ di Carlo Goldoni, commedia brillante ambientata a Milano il cui intreccio drammaturgico (basato su litigi e giochi amorosi di una coppia) ha avuto molto successo di pubblico sin dalla prima rappresentazione andata in scena nel 1759 presso lo storico Teatro San Luca di Venezia (ora Goldoni).
Il drammaturgo scrive la commedia dopo un periodo di permanenza a Roma, nei memoire riferisce di avere personalmente incontrato i suoi personaggi traendone ispirazione dalla realtà. Il testo è in bilico tra due polarità: ragione e follia dei due amanti che prendono per mano il pubblico e lo accompagnano verso il loro gioco/tormento amoroso. Le battute incalzanti, i battibecchi dal tono ilare e ritmato, mettono in evidenza pregi e difetti dei due protagonisti: Eugenia (Miriam Marcolongo) e Fulgenzio (Francesco Mandia). Goldoni assegna a Ridolfo (rappresentato da Maurizio Pellegrino) la funzione di pacere e consigliere e sembra che l’autore, attraverso questo personaggio (Avvocato), voglia rappresentare sé stesso e una strada verso l’equilibrio tra ragione e follia.
L’azione scenica si svolge a Milano all’interno della casa della vecchia “Zia Fabrizia” (Giovanna Perlongo). Nella commedia originale questo personaggio si chiama Fabrizio ed è tradizionalmente assegnato ad un uomo. Nel nuovo adattamento, per sottolineare la forza della riforma teatrale goldoniana nella quale la donna riveste ruolo centrale, è stato assegnato ad una donna. Anche la parte del servitore “Tognino” è mutato in “Tognina” (Laura Petrozzi).
Goldoni consegna al pubblico la sua commedia degli innamorati con un avvertimento: “Specchiatevi, o giovani, in questi Innamorati ch’io vi presento; ridete di loro, e non fate che si abbia a rider di voi” un monito che traguarda trasversalmente molte epoche e ancora oggi risuona quanto mai attuale. Sì, perché: “La pazza gelosia che nella nostra Italia principalmente è il flagello de’ cuori amanti, intorbida il bel sereno e fa nascere le tempeste anche in mezzo alla calma”. Portato all’estremo questo concetto, inevitabilmente, richiama la problematica attuale del machismo e dell’amore che diventa possesso fino a sfociare in violenza. Goldoni, riformatore della commedia dell’arte, tuttavia è lieve ed epidermico nel suo modo di raccontare la realtà: suggerisce piuttosto che approfondire. Quello che potrebbe diventare tragedia si arresta sulla punta della penna per dare spazio al gioco e al divertissement. Goldoni sembra insegnarci che dalla follia e dalle preoccupazioni ricorrenti è possibile prendere le distanze ridendo (è scientificamente provato che non è possibile ridere e pensare allo stesso tempo) e forse un po’ tutti, oggi, ne avvertiamo la necessità. Info e prenotazioni Silvia 338.7702567 (WhatsApp).

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Interpreti e ruoli
Alida Ciotti (Flamminia)
Francesco Mandia (Fulgenzio)
Miriam Marcolongo (Eugenia)
Maurizio Pellegrino (Ridolfo)
Giovanna Perlongo (Fabrizia)
Laura Petrozzi (Tognina)
Gianluca Pivetti (Succianespole)
Silvia Pivotto (Lisetta/Clorinda)
Pietro Tibaldeschi (Conte D’Otricoli)
Regia e drammaturgia Simona Barbero
Assistente alla regia: Maurizio Pellegrino
Costumi: El Pueblo Unido.
Si ringrazia l’Associazione Valmadonna insieme onlus.