Il Giro in Rosa diventa talk al Museo “Alessandria Città delle Biciclette”

Alessandria – Il Museo “Alessandria Città delle Biciclette” si è tinto di rosa, lo ha fatto organizzando con la media partnership de La Stampa un talk “Il Giro IN Rosa” che è scattato  in sala conferenze di Palazzo del Monferrato ad Alessandria in via San Lorenzo 21 e si è tradotto  in un incontro che ha collegato la storia della bicicletta e del ciclismo con il presente, con l’attualità dei grandi Giri, quello maschile e quello femminile. Un racconto dalle mille sfumature rosa.
Alle ore 17 sono stati anche inaugurati nuovi ed importanti allestimenti al Museo “Alessandria Città delle Biciclette”, al terzo piano della stessa sede espositiva. Con l’installazione di un’opera d’arte, una scultura in marmo realizzata da Giulio Monteverde nel 1878 raffigurante un bimbo che scherza con un gallo e con l’esposizione temporanea, concessa da Marina Coppi, del Collare d’Oro al merito sportivo attribuito dal Coni a Fausto Coppi. E’ stata inoltre inserita nel percorso museale una nuova importante acquisizione: una Maino corsa del 1931.
Alle 17:30 è andato in scena il talk “il Giro IN Rosa”, ovvero il ciclismo visto, scritto, raccontato da Betta Carbone, giornalista scrittrice e triathleta, Daniela Cotto, inviata (La Stampa), Antonella Mariotti (La Stampa), Francesca Monzone, corrispondente di Tuttobiciweb. Introduce Roberto Livraghi, direttore di AcdB Museo. Modera Luciana Rota.
L’approfondimento ha visto i contributi di Mimma Caligaris, vice presidente USSI, Carola Gentilini, direttrice Museo del Ghisallo, Francesca Moser, figlia del “Moserissimo” Francesco Moser, Alessandra Schepisi, giornalista di Radio 24 alla conduzione di A Ruota Libera, Antonella Stelitano, scrittrice e storica del ciclismo in rosa.
IL COLLARE D’ORO DEL CONI ATTRIBUITO ALLA MEMORIA – Il Collare d’oro al merito sportivo è la massima tra le onorificenze del Comitato Olimpico Nazionale. È stato consegnato dal CONI alla famiglia di Fausto Coppi il 20 dicembre 2021.
Così scrive Marina Coppi al presidente del CONI Giovanni Malagò quando viene raggiunta dalla notizia della consegna del collare d’oro alla memoria di Fausto Coppi: “Ricevere la notizia di questa prestigiosa benemerenza alla memoria di papà mi ha riempita di gioia e di orgoglio, prima di tutto come figlia. Non riuscendo ad essere con voi in presenza vi trasmetto questo messaggio, attraverso le mani e il cuore di Luciana, figlia di Franco Rota, che è stato amico di famiglia e portavoce di Fausto.
Mi sembra un modo bello per testimoniarvi anche l’affetto e l’amore corale di noi Coppi, una Famiglia così grande grazie anche a chi come il Coni e la Federciclismo, non dimentica gli atleti del passato. Ringrazio il presidente Malagò e il presidente Dagnoni, veri uomini di sport, capaci di mantenere vivo il ricordo di Fausto e di altri grandi campioni”.
Per il nostro museo è un’emozione personale che si colora di celeste nostalgia, un colore che è storia del ciclismo: prima durante e dopo Fausto Coppi. È il pantone base dell’azzurro acceso dei campioni che festeggiano oggi.
L’OPERA SCULTOREA –  Una scultura in marmo realizzata da Giulio Monteverde nel 1878 raffigurante un bimbo che scherza con un gallo. È l’inserimento in esposizione di un’opera scultorea mentre ad Alessandria era in corso il primo tentativo di far nascere un Circolo di Velocipedisti (che si sarebbe chiamato qualche anno dopo Circolo Velocipedisti Alessandrino: C.V.A.), e a Parigi si svolgeva la III Esposizione Universale.
Lo scultore Giulio Monteverde vi esponeva quattro lavori scultorei, tra cui un marmo raffigurante un Bimbo che scherza con un gallo. Monteverde (Bistagno 1837 – Roma 1917) era all’apice del successo: aveva creato opere acclamate dalla critica e dal pubblico, aveva ricevuto premi, medaglie, riconoscimenti internazionali e lodi sperticate, tanto che all’Exposition parigina fu inviato anche con il ruolo di commissario italiano per la scultura e l’incisione su medaglia.
Il marmo – recentemente recuperato sul mercato antiquario e qui esposto grazie a un prestito temporaneo – rende quindi omaggio a un’epoca e a un artista del territorio che, in quegli stessi anni, era fortemente attratto dal tema del progresso e dal suo contrasto con una visione ideale della tradizione. Questo aspetto specifico viene ripreso da Monteverde, in particolare, in un gruppo scultoreo intitolato Idealità e Materialismo, in cui la ruota della bicicletta diventa simbolo di modernità e progresso.
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