Coldiretti Alessandria: “Cinghiali: siamo pronti a chiedere l’intervento dell’esercito per fermare l’assedio dei selvatici”

Alessandria – Per fermare l’invasione dei cinghiali nelle campagne e nelle città siamo pronti a chiedere l’intervento dell’esercito.
E’ quanto ha affermato Coldiretti a conclusione del blitz di migliaia di agricoltori e allevatori, assieme a cittadini e istituzioni in piazza SS. Apostoli a Roma contro l’assedio degli animali selvatici, con vittime nelle strade e coltivazioni devastate, mentre la peste suina mette in pericolo gli allevamenti di maiali e la norcineria nazionale.
Manifestazione alla quale ha preso parte anche Coldiretti Alessandria: per il territorio alessandrino, portavoce della disperazione degli imprenditori del settore, Marco Moro, allevatore suinicolo della Val Borbera.
“Questa è l’ultima manifestazione pacifica che facciamo, se non otterremo risultati la prossima volta saremo a Montecitorio – ha denunciato il Presidente Nazionale Ettore Prandini – poiché non è assolutamente sostenibile la situazione nella quale ci hanno messo. A causa dei cinghiali abbiamo perso ottocentomila ettari coltivati, mettendo a rischio la nostra capacità produttiva in un momento peraltro delicato a causa della guerra in Ucraina”.
“E’ paradossale che con i costi fuori controllo noi dobbiamo spendere di più per coltivare e il raccolto ci viene distrutto dai selvatici. Ma ci sono anche agricoltori che hanno addirittura perso la vita a causa dei cinghiali – ha aggiunto il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – e in un Paese normale ciò non dovrebbe essere possibile. La Prefettura di Roma ha annunciato che farà il provvedimento di abbattimento, ma non deve valere solo per la Capitale o la Regione Lazio, noi ci aspettiamo che già nei prossimi giorni lo stesso provvedimento venga attuato a livello nazionale per porre fine a una situazione paradossale che ha già visto chiudere decine di migliaia di aziende agricole”.
“Non è ammissibile che ad oggi siano in Piemonte siano stati abbattuti solamente poco più di 2.000 cinghiali quando l’obiettivo è quello di arrivare almeno a 50 mila. A sei mesi ormai dal primo caso di Peste Suina africana rilevato in Piemonte e a oltre due mesi dalla firma dell’ordinanza regionale per il depopolamento dei cinghiali ci sono azioni ancora completamente inattuate e  sta mancando, da parte della Regione, delle Province, degli istituti venatori e dei Parchi, una sinergia ed una collaborazione utile a far partire tempestivamente l’operatività di tutti i contenuti innovativi dell’ordinanza del 15 marzo scorso”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.
Le amministrazioni provinciali, gli ATC e CA che stanno di fatto rallentando ed il alcuni casi bloccando, con prese di posizione inaccettabili e strumentali, l’operatività devono assumersi la responsabilità economica, politica e sanitaria di non procedere col depopolamento dei cinghiali. E’, anzi, necessario che la Regione intervenga nei confronti di questi soggetti con azioni sanzionatorie, procedendo con il commissariamento dei comitati di gestione degli ATC e CA che bloccano effettivamente l’operatività.
E’ necessaria, quindi, una presa di posizione rapida e determinata della Regione affinché tutti gli enti responsabili attivino, senza ulteriori ritardi, le disposizioni straordinarie dell’ordinanza, con procedure snelle e univoche in tutto il territorio regionale.

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