Lerma, controlli green pass in un ristorante. Oltre 50 persone controllate ed elevate 66 sanzioni

LERMA – Nella giornata di martedì 25 gennaio, i Carabinieri della Compagnia di Novi Ligure hanno appreso che in un ristorante di Lerma si sarebbe tenuta una cena a cui avrebbe partecipato un numero consistente di persone c.d. “No Vax”.

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La notizia era apparsa immediatamente credibile, in quanto la titolare, negli ultimi due mesi, era già stata sanzionata tre volte per violazioni alla normativa che regola le misure di contenimento del COVID-19, in particolare legata al mancato possesso e al mancato controllo della certificazione verde. Già in quelle circostanze, la titolare aveva contestato con veemenza l’operato dei Carabinieri e la legittimità delle leggi in materia.

Per questo, all’ora di cena, i Carabinieri delle Stazioni di Mornese e Capriata d’Orba si sono recati presso l’esercizio per verificare il rispetto della normativa.

All’interno del locale erano presenti 53 persone, di cui cinque lavoratori, compresa la titolare. All’atto dell’accesso, la predetta iniziava immediatamente a protestare, per poi dare notizia della presenza dei Carabinieri agli avventori, seduti in due lunghi tavoli nella sala. Anche costoro si dimostravano ostili nei confronti degli operanti. Ciononostante, le operazioni di identificazione e di controllo del possesso delle certificazioni verdi in corso di validità venivano avviate, seppure con molte difficoltà. I presenti, infatti, iniziavano a rumoreggiare e ad adottare comportamenti oppositivi, per quanto solo verbalmente. Molti si rifiutavano di presentare i documenti d’identità, chiedendo in cambio i documenti dei Carabinieri, la presentazione di un “mandato”, il rispetto di una presunta legge che vieta di disturbare ai tavoli; altri inveivano contro i Carabinieri, anche in modo offensivo, e li deridevano per lo stipendio percepito; altri ancora li accusavano di violare la Costituzione e “leggi antiterrorismo di primo livello”; alcuni affermavano il ritorno alla dittatura e al fascismo. Si levava anche il coro: “Libertà! Libertà!”.

I Carabinieri, tuttavia, indifferenti alle continue provocazioni, riuscivano a portare a termine le operazioni di identificazione e controllo, verificando come la larga maggioranza dei presenti fosse priva di certificazione verde e circolasse senza mascherina, accertando:

  • 29 violazioni all’art. 3 c. 1 lett. a D.L. 23.07.2021, n. 105, ovvero avventori sprovvisti della certificazione verde (importo singola sanzione 400,00 Euro);
  • 2 violazioni all’art. 3 cc. 1-2-8-9 D.L. 23.07.2021, n. 105, ovvero lavoratori sprovvisti della certificazione verde (importo singola sanzione 600,00 Euro), inflitti dal Prefetto a seguito di segnalazione del Comando operante;
  • 1 violazione all’art. 3 c. 4 D.L. 23.07.2021, n. 105, per la mancata verifica della certificazione verde da parte della titolare dell’esercizio (importo sanzione 400,00 Euro);
  • 29 violazioni all’art. 5 c. 1 lett. b DL. 26.11.2021, n. 172, per soggetti che si trovavano fuori dal comune di residenza nonostante fossero privi della certificazione verde e non sussistessero motivi lavorativi o di necessità e urgenza (importo singola sanzione 400,00 Euro);
  • 4 violazioni all’art. 1 c. 1 DPCM 02.03.2021, in quanto violavano l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie, pur trovandosi in luogo chiuso diverso dalla privata abitazione (importo singola sanzione 400,00 Euro),

per un computo complessivo di sanzioni applicate che si attesta a 26.400,00 Euro.

Completate le attività, i Carabinieri lasciavano il locale tra grida di scherno e contestazione.

Nella successiva giornata di apertura, ovvero il 27 gennaio, veniva notificato alla titolare il provvedimento di chiusura dell’esercizio per 5 giorni, cui non si era provveduto nell’immediatezza dell’accertamento delle violazioni per ragioni di ordine pubblico.

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