Allarme Coldiretti: con il boom delle quarantene a rischio le forniture alimentari

Con l’avanzare dei contagi e la crescita esponenziale degli italiani in isolamento o in quarantena sono a rischio anche le forniture alimentari del Paese garantite da quasi 4 milioni di persone che dai campi alle stalle, dalle industrie dalla botteghe fino alle catene delle distribuzione fino ad ora non hanno mai smesso di lavorare durante la pandemia.

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E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’ipotesi di quarantena breve per non bloccare le filiere strategiche del Paese come quella alimentare.

“Una necessità per i cittadini ma anche per gli imprenditori in un settore che – afferma il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – deve seguire la stagionalità dei raccolti e rispettare la deperibilità delle produzioni. Una rete diffusa lungo tutto il territorio che viene quotidianamente rifornita grazie all’impegno di imprese e lavoratori”.

Il cibo italiano sulle tavole degli italiani e degli stranieri è garantito da 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari e 230mila punti vendita al dettaglio, particolarmente esposti al rischio contagio.

“L’emergenza globale provocata dal Covid – sottolinea il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – ha fatto emergere una consapevolezza diffusa sul valore strategico rappresentato dal cibo e sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza nelle forniture alimentari che in Italia sono state garantite da una filiera che non ha mai smesso di lavorare grazie all’impegno di aziende agricole, industrie, distribuzione alimentare e della Pubblica Amministrazione”.

Nel 2021 il cibo è diventato la prima ricchezza dell’Italia per un valore di 575 miliardi di euro con un aumento del 7% rispetto all’anno precedente nonostante le difficoltà legate alla pandemia, anche grazie al record storico nelle esportazioni che hanno raggiunto il valore di 52 miliardi, secondo una stima della Coldiretti.

“In questo momento acquistare prodotti a chilometri zero è un segnale di attenzione al proprio territorio, all’ambiente e al paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale in un momento di difficoltà. Esattamente come accade negli agrimercati della provincia e nel mercato coperto di Campagna Amica via Guasco ad Alessandria”, concludono Bianco e Rampazzo.

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