“Il ruolo della scuola per l’Unità d’Italia (l’istruzione negli Stati italiani dell’Ottocento)” saggio di Ettore Puglisi che venerdì 8 ottobre dialogherà sul tema al Museo Etnografico C’era una Volta

Venerdì 8 ottobre alle ore 17,45 il salone multimediale del Museo Etnografico “C’era una Volta” in piazza della Gambarina in Alessandria, ospiterà il saggista Ettore Puglisi, autore de “Il ruolo della scuola per l’Unità d’Italia (L’istruzione negli Stati italiani dell’Ottocento)(pubblicato per i tipi di Historica nel 2020) che dialogherà con Piercarlo Fabbio sul ruolo svolto dall’istruzione pubblica all’indomani dell’Unità d’Italia per lo sviluppo del nostro Paese, proponendo alcuni collegamenti con il presente, essendo la scuola istituzione sempre al centro dello sviluppo sociale e culturale.

La frammentazione degli Stati italiani è stata di ostacolo allo sviluppo dell’istruzione anche dopo il 1861, pur se tutti i vari Stati si erano dotati nel tempo di leggi e regolamenti utili, ma alla creazione dell’impalcatura legislativa non sempre seguiva un’attuazione soddisfacente: Nel Lombardo Veneto venivano puniti economicamente. proposito non sempre attuato, quei genitori che non facevano frequentare la scuola ai propri figli; tuttavia, la legge Casati, nata per il Regno Sardo e poi adottata in tutto il territorio nazionale, non prevedeva alcuna ammenda per chi non frequentava.

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La scuola era aperta a tutti, maschi e femmine con programmi simili, ma tutto rimaneva a carico delle amministrazioni comunali che versavano in condizioni economicamente disagiate, ed inoltre le famiglie dei ceti medio bassi avevano più interesse a far lavorare i propri figli che non a provvedere alla loro istruzione. Ci sono voluti molti decenni dall’Unità d’Italia per abbassare il 50% il tasso di analfabetismo, che nel 1861 si era attestato attorno al 78%.

“La scuola italiana di oggi è veramente innovativa e all’avanguardia?”, si domanda l’autore proponendo alcune riflessioni scaturite dalla sua ricerca, “È veramente proiettata al futuro?”. Nelle pagine del libro si constata come ci sia piuttosto una proiezione orientata verso il passato, perché la scuola si è modificata, ampliata, aperta eppure permane in lei una forte connotazione ottocentesca tanto nell’impostazione, quanto nei programmi.

Ettore Puglisi è nato a Torino nel 1978 e si è laureato in Scienze della Formazione e in Scienze Pedagogiche ed ha conseguito tre Master Universitari; Docente di ruolo nella scuola statale, è appassionato di storia; in qualità di autore firma anche la silloge “Il suono che va”.

 

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