“I Gesti nel Mondo” di Desmond Morris

“I Gesti nel Mondo” ricco volumetto illustrato   di Desmond Morris con una miriade di “ritratti” in punta di matita…

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di antonino freni

… Per rappresentare e ‘decifrare’ i più significativi comportamenti sociali  del mondo umano. Una “Guida al Linguaggio Universale”: né prima e né dopo la parola ma frattanto; nel frattempo in cui ci esibiamo con la nostra presenza fisica gesticolando, manipolando, decantando, comunicando con il riuscire – quasi scientificamente – di dare con molta certezza, senza bassa approssimazione il significato dei silenzi e naturalmente degli assensi. Intrinseci ‘fumantini’ segnali illuminanti nel nebbioso quadrante in ogni ‘scenografia’. Quasi come al volersi rifare alla “Pro herede gestio”.

Inizia col soccorrerci Jacques Prevert: “La nostra vita non è dietro a noi, né avanti, né adesso, è dentro!”: la Realtà! Quindi tra il prima e il dopo bisogna prendere in considerazione il classico “Vita Natural Durante”.

… E, tuttora quasi come voler discutere sul chi “Venne prima l’uovo o la gallina” con l’eterno punto di domanda (?)

Una Occlusione ‘intestina’ –  la Pandemia in corso – della libera circolazione oggi viene rintanata per ‘decreto’ riuscendo a tranciare il regolare svolgersi dei normali affari correnti dei Cittadini.  Qualcuno o Qualcosa (d’Inspiegabile) superiore al di sopra di ogni più vivida immaginazione ha voluto programmare con il non risolvere nel migliore possibile dei modi le problematiche.  Probabilmente alla luce dei fatti per il ‘Dramma’ la strada si presenta lunga, impervia ed in salita ed è cosparsa di imprevedibili trappole variabili e varianti… – C’è chi parla (e la cosa appare del tutto incredibile) con assoluta sicurezza di migliaia e migliaia di Varianti! –  (.) – Parole come Pietre -.

Non conosceremo mai da dove sia scaturito l’ inizio de  ‘il vizio pandemico’, ma: conosciamo alla perfezione quel che  troviamo nell’attuale percorso – ossia –  la fine del problema che ancora non si intravede poiché  il ‘pernicioso maleficio’  è del tutto incombente.

Ci riferiamo – entrando da profani nell’ipotetico merito della questione – addentrandoci nella vita che scorre sull’Iperuranio – filosofeggiando ove le Vestali del pensiero unico imperversano e imperversando non raggiungono la Luce del Giorno. Notte buia e profonda. Sprofondati negli Abissi se non negli Inferi. Un Calvario prima e dopo la Quaresima e la Pasqua. I “quaresimali” e le torte “pasqualine” invece a Bizzeffe.

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Segni e Segnali dei tempi correnti.

Un vero e proprio legittimato “Anfanaménto” si è instaurato con il  parlare a vuoto, a sproposito, senza venire mai alla conclusione con centinaia di contraddizioni a profluvio.  “Celiatori” alla Ribalta e allo Sbaraglio. L’odierno ‘Infotenimento’: da quello ‘Infotainment’ il piacevole diversivo  che imperversava presso la società moderna dell’intrattenimento e del divertimento come un escatologico movimento ‘rotolante’ risulta  inequivocabilmente, inesorabilmente devastante.

< Durante … Quello che conta è il durante: la fine e l’inizio rimangono inutili datazioni >. La Speranza: il lieto Fine!

La risposta più o meno scontata c’introduce capziosamente nel vorticoso mondo dei “massmedia”. David Hume: “L’Io è un fascio di percezioni”.

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Luis Sepùlveda: “Il volto umano non mente mai: è l’unica cartina che segna tutti i territori che abbiamo vissuto”: la classica Cartina di Tornasole.

“I concetti senza intuizioni sono vuoti, le intuizioni senza concetti sono cieche” così asseriva Immanuel Kant.

E, l’Eto-antropologo Desmond Morris a suo tempo si era appropriato inconsapevolmente di questi due concetti filosofici e “stampava” il libro: < I Gesti nel Mondo > sottotitolandolo “guida al linguaggio universale”. Una ‘maieutica’ versatile conoscenza ricavata attraverso la gestualità che accompagna ogni individuo anche il più freddo e compassato. Ogni movimento articolare che il Corpo ‘manifesta’, riesce a mostrare per il nostro Dennis una ‘complessa macchina della verità’ da studiare e sviluppare per comprendere la ‘segnaletica’ che ogni individuo emana nella percezione visiva con il ‘plavov-viatico’ riflesso. In campo entra oggi il nostro Desmond e smaschera gli Uomini artatamente    mascherati.

Sempre nell’Iperuranio, ormai è ascritta una vissuta storia avvalorata acclarata acquisita:  vi ricordate la sveglia ‘Fornarina’ che si mise a piagnucolare quando la ‘ciambella’ era riuscita a ‘sfornarla’ senza il classico buco e il solerte capo cuoco – pur non apparendo convincente – la rincuorava? Bene! Ebbene: quei segni varranno per l’Eternità>.

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Ci siamo avvalsi della Facoltà di poter Leggere o meglio rileggere alcuni Testi sacri visti i tempi dell’inane prolungata ‘allucinogena’ pausa di reclusione per interpretare con i “Classici” Vizi e Virtù: e, preferibilmente questi ultimi.

Il rigoglioso mondo dei “massmedia” sovraccaricato (almeno per il momento) oltre ogni limite da inusitati avveniristici marchingegni, capaci di dilatare, dilazionare “la parola” in infiniti-infinitesimali <logos> non riesce a staccarsi di dosso il primordiale linguaggio universale dei gesti. Il codice di espressione in vigore; l’espressivo nei “video on line” va oltre e più della “parola” ma una certa “confusio linguarum” regna tuttora sovrana. Platone con il “Cratylo”, Dante con il suo “De Vulgari Eloquentia” e poi Descartes, Leibniz, D’Alembert e nostri illustri semiologi di questo tempo, pur effettuando studi e ricerche intenti a catalogare, classificare e repertare, sviscerando voci, suoni e linguaggi dalla “torre babelica” non definiscono ancora, una volta per tutte un linguaggio universale.

 La “Cinesica” – capacità di comunicare attraverso i gesti, i cenni – si prende una rivincita con la mimica e gli atteggiamenti del volto sulla parola. Infatti: Desmond Morris, studiando la postura fisica degli individui, la loro bocca, la fronte, gli occhi, il naso, il collo, le spalle, le gambe e i piedi e soprattutto le mani catalogava il significato del gesto; l’azione, l’origine, la localizzazione, non omettendo di porre a quella “formula locutionis” un disegnino dal sapore ‘forattiniano’ come commento illustrato.

Nella più piena espansione dei ‘Midia’ Impossibile  non notare l’infingimento, la  ‘cataclosi’ che – parimenti –  vengono emanati e rilevati attraverso parole, mimi e testualità che accompagnano i ‘soliloqui’ dei nuovi Comunicatori.

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“Un Muro del Pianto”. Questa la conclusione al momento del tutto Orrida e Orribile.  Una citazione su tutte – testuale – ricavata nella rutilante comunicazione di una fervida ‘Mente’: “… Il classico canestro d’oro alla fine dell’arcobaleno…”: Ha da venire.

Voltaire < Sulla Tolleranza > – testuale – “Quando gli Spiriti, Grazie al Rinascimento delle Lettere, cominciarono ad illuminarsi, la Deplorazione degli Abusi fu generale, Tutti ammettono che codesta Deplorazione era legittima” – … Tutti ammisero … – piccolo errore in citazione nella traduzione – … Oggi ammetteranno?

 

 

 

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