Nel bicentenario della morte di Napoleone SABATO 12 GIUGNO 2021 ALLE CAVE DI MOLETO un’azione patafisica – alla Alfred Jarry – per salvare il platano di Napoleone e le memorie storiche di Marengo, dalla Cittadella a Villa Delavo, dall’Ossario alla cascina di Torre Garofoli

CLAUDIO PASERO. IL PLATANO DI NAPOLEONE CON LUNA

SABATO 12 GIUGNO 2021 DALLE ORE 17,30 NEL BICENTENARIO DELLA MORTE DI NAPOLEONE UN’AZIONE PATAFISICA – ALLA ALFRED JARRY – PER SALVARE IL PLATANO DI NAPOLEONE E LE MEMORIE STORICHE DI MARENGO, DALLA CITTADELLA A VILLA DELAVO, DALL’OSSARIO ALLA CASCINA DI TORRE GAROFOLI. Questo è il titolo della rassegna Undicimila Verbi (curata da Roberto Coaloa), giunta all’ottava edizione. Undicimila Verbi è una rassegna di patafisica, letteratura, storia, cinema e filosofia nel buen retiro di Moleto, in Monferrato (in memoria di Klaus Gerhard Renner, 13 Gidouillie 76 – 16 Merdre 146). Il primo evento è dedicato a Napoleone, nel bicentenario della morte. Evento diviso in due grandi giornate: una di approfondimento, storico e culturale, l’altra di pura azione. Ciclisti con bicorno e maglietta del platano di Napoleone, infatti, invaderanno la pianura di Marengo e la Cittadella di Alessandria nel giorno della più famosa vittoria di Napoleone: lunedì 14 Giugno 2021. Alle ore 17.30, con un simbolico ritrovo sotto il platano di Napoleone.

Nicoletta Marini d’Armenia (a destra Roberto Coaloa, ideatore dell’evento) 

Una conferenza stampa, aperta al pubblico, tenuta due giorni prima a Moleto (borgo di Ottiglio, provincia di Alessandria), sabato 12 giugno 2021, alle 17.30, ricorderà «Il Platano di Napoleone» e l’avventura napoleonica, che ha segnato non solo la grande storia, ma tutta l’arte, fino al cinema. Dalla celebre battaglia di Marengo, si illustrerà il quadro di Pietro Morando dedicato al platano di Napoleone, fino alle fotografie più recenti di tanti appassionati della battaglia di Marengo, con interventi di Claudio Braggio, Roberto Coaloa, Mario Dagasso, Claudio Pasero, Giuseppe Varlotta, coordinati da Nicoletta Marini d’Armenia. Introducono gli ospiti di Moleto, Bernard Glénat, da vent’anni protagonista della rinascita del piccolo borgo monferrino, e Luciano Zaniolo, libraio e titolare del Punto Einaudi di Alessandria. Seguirà rinfresco offerto dal Ristorante Cave di Moleto.

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Claudio Braggio nei panni di ufficiale austriaco dopo aver conquistato la Cittadella di Alessandria alla presenza dello storico David Chandler, tra i più grandi storici dell’epoca napoleonica.

 

Claudio Braggio illustrerà la storia e le ultime celebrazioni della storica battaglia di Marengo. Un intervento che a partire dall’esperienza di rievocatore nei gruppi in costume dell’epoca napoleonica, affronterà il tema delle narrazioni storiche, in modo divertente. Claudio Braggio è sceneggiatore, dalla Scuola Holden firma una ventina fra corti, videoclip, documentari come “Caristo” la città rubata alla storia ed il lungometraggio ora serie web “Blind Fate”, col desiderio di raccontare “Marengo” attingendo all’esperienza di rievocatore ovvero “ufficiale comandante” il 44° Graf Belgiojoso.

 

 

Bernard Glénat, Giuseppe Varlotta, Roberto Coaloa alla presentazione della rassegna Undicimila Verbi a Moleto nel 2019.

Roberto Coaloa terrà una relazione su Marengo, i luoghi della memoria dimenticati, la musica, la tradizione popolare. Noto per aver trovato e tradotto per Feltrinelli il saggio di Lev Tolstoj Guerra e rivoluzione, Coaloa è docente all’Università Statale di Milano nel corso di Scienze delle comunicazioni, dove ha attivato un laboratorio di scrittura che è divenuto anche un blog. Storico, Agrégé d’Histoire a Parigi, occupandosi di storia dei paesi danubiani e dell’Europa orientale, è specialista degli Asburgo e della k.u.k. Kriegsmarine. Ha pubblicato saggi storici dedicati al Risorgimento, alla Grande guerra e ai viaggiatori dell’Ottocento, come Carlo Vidua.

Mario Dagasso, per molto tempo attivo in Francia, è un grande collezionista di cimeli napoleonici, in particolare di medaglie. È il Presidente regionale per «Le Souvenir Napoléonien» di Piemonte e Valle d’Aosta. Dagasso, a Moleto, illustrerà le manifestazioni dedicate all’Imperatore nell’anno del bicentenario della morte. «Le Souvenir Napoléonien» è la società francese di storia napoleonica, fondata a Nizza nel 1937. Oggi rappresenta oltre 50 Paesi nel mondo e lavora per valorizzare i luoghi di Napoleone e di Napoleone III.

Nicoletta Marini d’Armenia è docente all’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”. Dipartimento di Scienze Umane e Sociali, dove insegna Storia del Mediterraneo moderno. Studiosa del periodo napoleonico, Marini d’Armenia ha collaborato all’edizione di Italia napoleonica. Dizionario critico (UTET 2011) e alla realizzazione della Mostra A passo di carica. Murat re di Napoli, tenutasi a Palazzo Reale di Napoli (maggio-ottobre 2015) in occasione del bicentenario della morte di Gioacchino Murat. È membro del Comitato scientifico e responsabile di redazione della «Rivista Europea di Studi Napoleonici e dell’età delle Restaurazioni» diretta da Thierry Lentz e Luigi Mascilli Migliorini, nonché membro del Comitato Scientifico e della Giunta esecutiva del Comitato per il Bicentenario Napoleonico (1821-2021).

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Claudio Pasero mostrerà alcune immagini del platano e proporrà alcune idee per rendere accessibile i luoghi di Napoleone agli appassionati di ciclismo. La descrizione – attraverso le immagini – di un possibile itinerario “cicloturistico” sui luoghi di Napoleone nella piana di Marengo. Pasero è ciclonauta, topografo, iconofilo. Spiega Pasero: «Provo a presentarmi in modo sintetico con sole tre parole che descrivono le mie passioni  principali: la pratica della fotografia, la storia delle arti visive, il linguaggio delle mappe e la filosofia della bicicletta. Ho presieduto per anni e faccio parte di una associazione che si occupa di mobilità sostenibile e di ambiente, insegno Storia dell’arte nelle scuole superiori, e viaggio in bicicletta quanto più possibile senza una meta, ma solo con una direzione».

Giuseppe Varlotta racconterà il film irrealizzato di Stanley Kubrick su Napoleone. Regista dei film Zoè e Oltre la nebbia. A Moleto, Varlotta, nel 2004 ha realizzato il cortometraggio Nanà, con attori come Felice Andreasi, Bebo Storti e la partecipazione straordinaria di Mario Monicelli. Nanà, nel 2005, ha vinto alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia il “Premio Cinema Italiano” Cinecittà Holding – Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles –  Menzione Speciale Artistica al MIFF. Varlotta è Presidente Associazione Kabiria (Asti) – Socio Fondatore Kabiria Films s.r.l (Asti) – Socio Fondatore Kira Films sagl Lugano.

A Moleto sarà esposta nei dettagli anche la nuova edizione di “Undicimila Verbi”, con ospiti come Paola Gribaudo e Marco Zatterin.

A luglio, Paola Gribaudo (Presidente dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino) racconterà un volume speciale: Condividere (Disegnodiverso), che raduna brevi testi, disegni, fotografie e riflessioni controcorrente di novantadue Autori, durante il primo confinamento del 2020.

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Nel mese di agosto, Marco Zatterin (vicedirettore de La Stampa), autore di Il gigante del Nilo (Mondadori), presenterà uno spettacolo rock dedicato alle storie e avventure di Giovanni Battista Belzoni.

Il curatore di Undicimila Verbi, Roberto Coaloa, spiega l’iniziativa dedicata a Napoleone: «Racconteremo a Moleto la grande storia, declinando alcuni aspetti della battaglia di Marengo con un tocco “patafisico”. Amiamo il nostro territorio e abbiamo conosciuto la patafisica grazie all’editore Klaus G. Renner, che per decenni ha vissuto a Ottiglio, nel Monferrato. La bicicletta, il suo uso “rivoluzionario”, è un omaggio a uno degli autori di Renner, Alfred Jarry, scrittore e drammaturgo francese, che anticipa i surrealisti. Sono felice che nel manifesto di Undicimila Verbi risalti il “Napoleone in bicicletta” di Andrea Clanetti, un pittore e disegnatore italiano, conosciuto a Bruxelles, che ha esposto le sue opere in Belgio, Italia, Francia e Monaco e ha già collaborato con il sottoscritto per la mostra su Lev Tolstoj e l’Italia a Villa Vidua di Conzano nel 2016. Il nostro evento è poi sostenuto dal Comitato per il Bicentenario Napoleonico (1821-2021), che ha “sposato” il nostro progetto. Oggi, uscendo da Alessandria in direzione di Spinetta Marengo, poco prima del ponte sul fiume Bormida, c’è il secolare “Platano di Napoleone”. Oggi dovremmo avere l’audacia di chiudere la trafficata strada provinciale, dove tante persone passano ogni giorno senza accorgersi della meraviglia di una pianta divina, alta quaranta metri, che ha un fusto a petto d’uomo di circa otto metri di circonferenza e un tronco, che a due metri di altezza si separa in quattro grandi rami portanti. Durante il periodo estivo, la sua chioma copre un’area immensa. La tradizione vuole che il platano sia stato piantato da Napoleone il 14 giugno 1800, per onorare i caduti della battaglia di Marengo, che vide il trentenne Bonaparte, generale e primo console francese, scontrarsi per un’intera giornata con il maestoso rudere asburgico Michael Friedrich Benedikt Freiherr von Melas. I francesi contarono seimila tra morti e feriti e duemila prigionieri, mentre gli austriaci ottomila caduti e quattromila prigionieri. Secondo un’altra versione, l’albero c’era già il giorno della battaglia. Napoleone si sarebbe riposato sotto la sua ombra. La circostanza è però alquanto inverosimile, in considerazione del fatto che il platano si trovava proprio a ridosso delle linee austriache, verso Alessandria, dove l’indomani Melas firmava un armistizio che lo obbligava a ripiegare con le sue truppe ad est del Ticino. Ad ogni modo, quella del 14 giugno 1800 fu la più nota battaglia vinta da Napoleone, quella che lui stesso volle ricordare cinque anni dopo, da Imperatore, a Marengo (allora territorio francese, come tutto il Piemonte, provincia dell’Impero e ventisettesima divisione militare francese)».

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