La tappa di Alessandria di “Piemonte cuore d’Europa”

Ha fatto tappa in mattinata ad Alessandria e nel pomeriggio ad Asti “Piemonte Cuore d’Europa”, il roadshow che la Regione ha voluto organizzare per condividere con i rappresentanti del mondo economico, sociale e degli enti locali di tutte le province i documenti di lavoro che delineano le priorità su cui concentrare le risorse in arrivo nei prossimi anni dall’Europa: dai fondi del Recovery Plan, su cui il Piemonte ha presentato un piano del valore di 13 miliardi di euro, alla prossima programmazione dei fondi europei 2021-2027, che avrà un valore di quasi 4 miliardi di euro (circa un miliardo in più rispetto al passato).

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In entrambe le città il presidente della Regione Alberto Cirio ha dichiarato: “È un momento storico per il Piemonte. Entro il mese di aprile la Giunta regionale licenzierà una serie di documenti di programmazione strategica che definiranno le linee di indirizzo per lo sviluppo del Piemonte dei prossimi 10 anni. Ma le vogliamo scrivere insieme al territorio, non chiusi nei palazzi, ma tenendo conto delle esigenze della vita reale e delle proposte che ci arriveranno dagli imprenditori. L’esperienza a Bruxelles mi ha insegnato che non bisogna limitarsi ad attendere le risorse dell’Europa, ma occorre contribuire a indirizzarle affinché possano rispondere alle reali esigenze del nostro tessuto economico e sociale basandoci su progetti già pronti e realizzabili in tempi brevi. E ringrazio la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, che ha incoraggiato gli Stati membri a coinvolgere le autorità regionali nella redazione e nell’attuazione dei piani di ripresa”.
“Questa Giunta ha quindi voluto impostare un metodo diverso – ha proseguito il presidente – per cogliere i vantaggi di un’opportunità storica e unica per far ripartire il Piemonte dopo il Covid e farlo diventare competitivo con la Svizzera, la Baviera e il cuore dell’Europa. Abbiamo a disposizione cifre che non vedremo mai più e che ci permetteranno di favorire lo sviluppo del sistema produttivo e infrastrutturale. Ma saremo competitivi solo se sapremo individuare e condividere progetti con immediate ricadute sul territorio, oltre ad investire sull’istruzione e sulla formazione professionale. Sono certo che se porteremo al presidente Draghi un documento del Piemonte, e non solo della Regione, daremo alla nostra voce più forza. Importante sarà anche poter applicare il cosiddetto ‘Modello Genova’ per le opere pubbliche, perché senza abbassare di un centimetro l’attenzione verso la legalità abbiamo bisogno di regole veloci e facili da applicare”.

Alessandria

Ad affiancare il presidente Cirio nell’aula magna dell’Università del Piemonte orientale c’erano il vicepresidente della Regione Fabio Carosso, gli assessori Vittoria Poggio, Marco Protopapa e Matteo Marnati, mentre gli altri assessori regionali erano collegati in streaming. Tra gli intervenuti il prefetto vicario Paolo Ponta, il sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco, il presidente della Provincia Gianfranco Baldi, il presidente della Camera di Commercio di Alessandria e Asti Gian Paolo Coscia, il rettore dell’Università del Piemonte orientale Gian Carlo Avanzi, il presidente di Confindustria Alessandria Maurizio Miglietta.

Ad aprire i lavori l’assessore Protopapa, che si è soffermato sull’importanza di “strategie che possano sviluppare il territorio facendone emergere le potenzialità coinvolgendo ampi bacini”, sul “superamento dei problemi di collegamento stradale e ferroviario con progetti pilota come la bretella Strevi-Predosa con il relativo casello”, sulla “necessità di favorire il ripopolamento delle aree marginali dotandole di servizi, come ad esempio la banda larga” e su un Programma di sviluppo rurale che “sarà caratterizzato da una politica agricola comune più verde e che darà maggiore salvaguardia alla biodiversità”.

Numerosi i suggerimenti e le proposte avanzate durante i vari interventi: estendere l’esempio del protocollo di intesa per la coesione territoriale del bacino del Tanaro firmato in mattinata in Municipio ad altre zone, digitalizzazione delle imprese, promozione dei territori Unesco, investimenti mirati in logistica in vista della ripresa a supporto dei traffici da e verso i porti liguri, creazione di un Istituto per la formazione superiore, prevenzione rischio idrogeologico, costruzione di un campus per ospitare gli studenti dell’Università, valorizzazione del turismo del vino e dei beni culturali, con particolare attenzione per il sistema museale del capoluogo, il Teatro e il Conservatorio.

A concludere la tappa l’assessore Poggio: “Sono stati contributi molto efficaci per le progettualità da realizzare, che dovranno avere come strumenti cardine la tecnologia e l’innovazione, che portano inclusione sociale. Turismo e cultura sono interconnessi, perché dove c’è cultura c’è turismo e ci sono attività economiche. I distretti urbani, alla luce del consenso ottenuto, rappresentano un’opportunità di rigenerazione e salvaguardia dei centri storici”.

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