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Un parco eolico marino da 2000 MW: il progetto della spagnola Iberdrola

Iberdrola e’ una societa’ spagnola specializzata nella produzione di “energia verde”, in particolare nella produzione di energia elettrica da impianti eolici marini, cioe’ impianti che producono energia elettrica sfruttando i venti e che sono collocati su piattaforme galleggianti.

La Societa’ ha al suo attivo installazioni eoliche di questo tipo   con una capacita’ produttiva  energetica complessiva di 11.000 MW, sparse in tutto il mondo.  Il primo progetto fu quello di West of Duddon Sands nelle acque territoriali inglesi del Mare del Nord (costruito in partnership con la societa’ danese Dong)che ha una capacita’ produttiva di 389 MW. Sempre in acque territoriali inglesi ha costruito il parco Eat Anglia One, con una capacita’ di 714 MW, mentre nel Mar Baltico tedesco ha realizzato il Parco Eolico Wininger, con capacita’ di 350 MW. Attualmente sono in fase avanzata i parchi Vineyard Wind One (8oo MW al largo delle coste del Massachuttes), il Parco City Wind  e il Parco Kitty Hawk al largo delle coste della Virginia, nonché il Parco di Sint Brieuc, al largo delle coste atlantiche francesi. Attualmente Iberdrola sta entrando in questo segmento di mercato in Svezia, Giappone, Polonia e Irlanda, mentre in Danimarca, partecipera’ congiuntamente alla Total alla subasta per la costruzione del parco eolico marino di Thor.

La Societa’ prevede di arrivare nel 2025 a una quantita’ di energia rinnovabile prodotta pari a 60 GW, di cui 4GW da parchi eolici marini, mentre naturalmente continuera’ a investire e a crescere nell’eolico terrestre (26 GW), nel fotovoltaico (16 GW) e nell’idroelettrico da pompaggio (14 GW), ma fonti della Societa’ indicano che il settore che percentualmente crescera’ di piu’ sara’ proprio l’eolico marino, in quanto “E’ una tecnologia con un Margine Operativo Lordo  cinque volte superiore rispetto al fotovoltaico e tre volte superiore rispetto all’eolico terrestre, cio’ spiega la  scommessa che Iberdrola sta per fare nell’eolico marino”.

In questa ottica e in perfetto accordo con i programmi della Commissione Europea in materia di economia verde e di energie rinnovabili Iberdrola ha annunciato  che sta progettando quello che sara’  il primo parco eolico galleggiante  in Spagna, per la cui ubicazione saranno in lizza le coste al largo delle Canarie, le coste della Galizia e quelle dell’Andalusia, le tre Comunita’ con il vento piu’ forte di tutta la Spagna.    L’investimento previsto sarebbe superiore ai 1.000 Milioni di Euro.

Il progetto e’ condizionato all’ottenimento di Fondi Europei del Programma Next Generatione UE. Lo studio, la progettazione e l’ingegneria del progetto potrebbero iniziare gia’ quest’anno e fino all’inizio dell’attivita’ produttiva, prevista per la fine del 2026, genererebbe piu’di 2800 posti di lavori annuali e richiederebbe la partecipazione di 66 imprese tecnologiche specializzate. A breve periodo nel 2021-2022 e prima del passaggio alla fase costruttiva vera e propria , si creerebbero gia’ tra i 1000 e i 2000 posti di lavoro. Secondo le previsioni della Societa’ il  progetto contribuirebbe in materia determinante all’ossatura del territorio prossimo all’insediamento e alla creazione di  opportunita’ industriali e di innovazione  in un mercato in crescita e con forte capacita’ di esportazione. Inoltre il progetto contribuirebbe alla lotta contro il cambio climatico evitando la immissione in atmosfera di 202.500 T/C02 all’anno.

Evidentemente nell’attuale contesto socioeconomico, con la pandemia che ha colpito il mondo intero e con una crisi economica in agguato, un investimento di questo tipo genera un afflato di speranza in Spagna e nelle Comunita’ che potrebbero aspirare ad ospitare l’impianto.  La Spagna sembra, con questo progetto e con gli altri gia’ depositati a Bruxelles, essersi situata in buona posizione non solo per ricevere i Fondi Europei del Recovery Fund, ma anche per uscire dalla crisi economica post Covid tra i primi Paesi dell’Unione.

E l’Italia? Il Governo “tecnico-politico” di Mario Draghi sapra’ entro il 30 Aprile depositare a Bruxelles progetti altrettanto credibili e meritevoli di accoglimento?
Certo alle bulimiche esternazioni del precedente Capo del Governo, e’ seguita una nuova fase di riservatezza e di decisioni prima  prese e poi annunciate con sobrieta’ di comunicazioni (vedi sostituzioni del Capo della Protezione Civile e del Commissario Straordinario Arcuri), per cui non e’ infondato sperare che nel silenzio dei Ministeri interessati si stia lavorando, lontano dai riflettori e dalle ribalte a reti unificate per la presentazione di progetti credibili e di alto impatto economico. Noi vogliamo sperarlo, ma non vorremmo che le nostre speranze siano destinate a infrangersi a breve  di fronte alle resistenze della casta burocratica, al formalismo giuridico  negatore della vera giustizia che si e’ affermato nel nostro Paese, alla incapacita’ gestionale di troppe Regioni (e non solo di quelle del Sud), alle ingordigie dei partiti e dei loro portaborse, alla stupidita’ dei nostri ambientalisti (un progetto come quello dell’Iberdrola vedrebbe gia’ l’insorgere  dell’intera galassia verde, contro la contaminazione delle acque marine o contro la distruzione del paesaggio marittimo).

Buon lavoro, Mario Draghi!

Aldo Rovito

 

Categories: Estero
Redazione Alessandria24.com:
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