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“Ne**o, era una bestemmia quella” ed insulti alla città di Livorno. Al Moccagatta scoppia il caso diplomatico

ALESSANDRIA – È stato un giornalista ad aver fatto scoppiare il caso diplomatico al Moccagatta che ha scatenato le ire di Luca Salvetti, sindaco della città di Livorno.

È vero che l’arbitraggio della gara non è stato impeccabile ed è vero che bestemmiare sul campo durante la gara è severamente vietato. Uno degli invitati (o dei procuratori sportivi) di cui non si conosce l’identità ha chiaramente apostrofato un giocatore di colore degli amaranto, reo di aver bestemmiato in campo. “Ne**o, era una bestemmia quella!”. Un chiaro messaggio rivolto all’arbitro per farlo intervenire contro il giocatore.

Pochi secondi dopo, però, sempre la stessa voce ha esclamato “Non c’è l’alluvione qui”.

Ed è proprio questo seconda frase ad aver scatenato le ire del primo cittadino toscano.

Un chiaro riferimento alla tragedia del 2017 – dichiara Salvetti – che nella nostra città ha provocato la morte di 9 persone. Delle parole che Livorno non può accettare. Gli autori devono essere rintracciati anche perché si trattava di partita a porte chiuse con la presenza solo di addetti ai lavori, steward, giornalisti e dirigenti. Chiedo quindi al Livorno calcio di farsi interprete con la lega e le autorità competenti affinché avviino un’indagine capace di individuare chi ha detto quelle frasi e all’Alessandria calcio, che ha la responsabilità di ciò che avviene all’interno dello stadio, di facilitare tale indagine”.

Categories: Alessandria Calcio
Redazione Alessandria24.com:
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