Il Cinema è Cultura, Industria, Ricerca (così ANICA con UniCredit per il “Forum delle economie”)
Nel 2019, prima del bailamme provocato dalla pandemia, in quel di Roma venne organizzata una giornata di studio sul tema “Il Cinema è Cultura, Industria, Ricerca”, a cura di UniCredit e ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali) per parlare del futuro dell’industria cinematografica italiana tra colossi mondiali e nuove frontiere dell’innovazione tecnologica. Nell’occasione venne presentato il primo studio di UniCredit sul settore, con opportuna valutazione sui ricavi, caratterizzati negli ultimi anni da una crescita media annua costante tra il 3 e il 6 per cento. Quindi, a dispetto di quel che pensano gli sprovveduti, con la cultura si vive; ma se proprio insistono nel ritenerla superflua, che tengano conto di quanti milioni di euro produce.
In Italia la filiera cinematografica (produttori, distributori, creditori, industrie tecniche, esercenti, produttori di apparecchi cinematografici) genera un giro d’affari di circa 4 miliardi di euro e vede attive oltre 2.000 aziende, in prevalenza di piccole dimensioni (il 97% delle imprese è sotto i 10 mln di fatturato).
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QUESTI I PRINCIPALI RISULTATI DELL’INDUSTRY BOOK DI UNICREDIT
Sebbene a livello mondiale il business cinematografico sia dominato da player di dimensione globale (dalle major di Hollywood ai nuovi colossi dello streaming quali Netflix e Amazon), le imprese italiane hanno dimostrato di saper garantire:
- una dinamica positiva del fatturato (crescita dei ricavi compresa tra il 3% e il 6% medio annuo tra il 2013 e il 2017);
- un’elevata redditività lungo la filiera (i produttori e i distributori cinematografici presentano un EBITDA margin rispettivamente dell’11% e del 43% nel 2017);
- metriche creditizie solide (oltre il 60% delle aziende si colloca a livello investment grade – rating Centrale Bilanci)
Il settore delle sale cinematografiche (che vale circa 600 mln € e impiega oltre 300 imprese) si conferma l’anello debole della filiera, subendo fortemente la concorrenza della TV e di Internet. Il futuro delle sale cinematografiche dipende strettamente dalla riqualificazione tecnologica e immobiliare delle strutture.
Il tema delle fusioni, aggregazioni e partnership è centrale nel settore:
- resta alta la vivacità del mercato delle M&A in Europa (negli ultimi 4 anni, 151 operazioni hanno coinvolto aziende del settore entertainment e hanno visto l’ingresso nel capitale di fondi di investimento);
- anche l’Italia è interessata dal processo di consolidamento in atto, risultando piazza molto appetibile per i buyer, in ragione della presenza di imprese con buona redditività e portafoglio titoli attrattivo;
- il Tax Credit si conferma un volano per lo sviluppo di collaborazioni e l’attrazione di investimenti esteri.
Il mercato dei capitali rappresenta un’opzione di funding ancora molto marginale. Solo 4 IPO sul mercato Aim e Star di Borsa Italia (Leone Film Group, Notorius Pictures, Lucisano Media Group, Mondo TV).
Nel settore si rilevano spazi di crescita connessi sia alle attività tradizionali di corporate banking sia alle soluzioni di finanza strategica, in particolare per operazioni di Acquisition financing, Corporate Finance Advisory e Capital Markets ECM e DCM.
Del settore e delle sue prospettive se ne discusse nel corso del Forum economie organizzato da UniCredit e ANICA, dedicato al tema “Il Cinema è Cultura, Industria, Ricerca”.
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Ad aprire i lavori Francesco Rutelli, Presidente ANICA e Giovanni Forestiero, Responsabile per il Centro Italia di UniCredit. Laura Torchio, Industry Expert di UniCredit ha presentato la prima Industry View di UniCredit sull’industria cinematografica.
A seguire tavola rotonda sul tema “Finanziare Cinema e Audiovisivo”, moderata da Giampaolo Letta, Componente dell’Advisory Board Italy di UniCredit e Presidente di Medusa Film e a cui presero parte Francesca Cima, Presidente Sezione Produttori ANICA, Gian Marco Committeri, Smart Consulting, Osvaldo Venturi, Responsabile Corporate Business Centro UniCredit, Bruno Zambardino, del MiBAC.
Conclusioni a cura di Lucio Izzi, Responsabile Corporate Sales & Marketing di UniCredit.
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