Nuovo Dpcm: mascherine obbligatorie anche all’aperto, locali e bar chiusi alle 23

 

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Trapelano nuove indiscrezioni sul contenuto del nuovo Decreto Presidenziale in tema di contenimento alla diffusione del Coronavirus.

Mascherine obbligatorie anche all’aperto, chiusure anticipate dei locali e feste private a numero ridotto: queste  alcune delle misure anti-Covid attese nel nuovo dpcm ottobre, che sarà presentato oggi in Consiglio dei ministri e varato dopo il passaggio di domani in Parlamento. Il suo arrivo definitivo è atteso entro la giornata del 7 ottobre.

I numeri dei contagi tornano a salire e alcune Regioni hanno già adottato provvedimenti più restrittivi (come l’obbligo in Piemonte della mascherina nelle zone adiacenti le scuole) . Siamo ai livelli di aprile e, anche se siamo piazzato molto meglio di altri Paesi europei, è in arrivo una nuova stretta del Governo per frenare quella che a tutti gli effetti può definirsi la seconda ondata di Coronavirus in Italia.

Domani si terrà  il dibattito in Parlamento, momento durante il quale il ministro della Salute Roberto Speranza riferirà alle Camere i contenuti del nuovo Dpcm 8discusso oggi 5 ottobre) e annuncerà la richiesta ufficiale di proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021, come annunciato dal premier Conte pochi giorni fa.

L’orientamento del Governo sembra andare verso l’introduzione dell’obbligo di mascherine all’aperto in tutta Italia. Questo è quanto emerso dalla riunione a Palazzo Chigi del premier Giuseppe Conte con i capi delegazione di maggioranza, il ministro Francesco Boccia e il sottosegretario Riccardo Fraccaro.

La decisione verrà presa, viene spiegato da fonti di governo, solo dopo il confronto con il Parlamento: Speranza riferirà martedì alle Camere e poi il governo adotterà il dpcm con le nuove misure.

Si prospetta un nuovo confronto – scontro con le Regioni in materia di competenze sugli interventi di natura sanitaria, dal momento che, se i provvedimenti saranno confermati, di fatto il Governo interverrà in una materia dove già sono operative le Regioni: una situazione che dovrebbe essere chiarita una volta per tutte al fine di evitare confitti di competenza e caos normativo.

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