Chiara Buratti legge il racconto di Claudio Braggio, finalista al concorso “Parole in Bottiglia” bandito da Passpartout Festival (Asti)

LA RESISTIBILE CONQUISTA DELL’UNIVERSO PROIBITO di Claudio Braggio (dal minuto 7, 50)

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Pubblicato da Chiara Buratti su Mercoledì 23 settembre 2020

Il momento parve propizio ad Augusto, mentre stava lucidando le automobili del suo invidiato parco mezzi, distinguendole per modello, colore e anno di arrivo.

Gli occhietti verd’azzurri s’erano d’improvviso fatti più vispi e brillanti del solito, quando sua madre, donna piacevole ed energica, s’era cambiata d’abito coll’intenzione di sbrigare qualche faccenda nel mondo esterno.

Augusto la trovava simpatica a tratti, perché sin dalla nascita aveva percepito la sua preoccupazione di farlo stare bene, ma anche l’insopportabile invadenza nei suoi affari con crescente insofferenza per l’adorata collezione di auto, che lei trovava dispendiosa.

Quando la donna varcò la porta raccomandandogli di non provocar guai ed allo stesso tempo dando conferma telefonica di un appuntamento con l’estetista, Augusto si rese conto d’aver mano libera per almeno un paio d’ore; forse tre considerando l’età della genitrice.

Giunto il tempo di passare all’azione, si diresse con passo lesto nella camera da letto dei genitori e facendosi forza trascinò una pesante sedia in metallo, che stava accanto al comò di noce in stile piemontese, e la posizionò a far da scaletta per raggiungere il cassetto più in alto.

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Nel compiere le operazioni di salita e di scorrimento del cassetto, osservò che né i costruttori di mobili di “design”, né di quelli antichi avevano considerato i bambini di otto anni, rendendo così la loro esistenza difficile, complicata.

Conclusa la prima parte dell’operazione, essendovi nel cassetto la chiave utile per soddisfare il proposito meditato da tempo, Augusto fu nel salotto dinanzi ad un mobiletto, per sua fortuna con la toppa ad altezza occhi.

Ebbe un tremore per il desiderio che stava per essere esaudito.

Infilò la chiave, armeggiando alla ricerca della giusta posizione.

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La fece girare ed al primo scatto gli sportelli sì apersero a fessura.

Aprì con delicatezza un’anta e rimase stupefatto ad osservare il tesoro proibito.

Erano bottiglie!

Bottiglie di vino…

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E per giunta tutte impolverate!