Ospitiamo, come ormai piacevole consuetudine, alcune acute considerazioni del Dott. Pietro Luigi Garavelli, alessandrino, primario di Malattie Infettive all’ospedale universitario “Maggiore della Carità”: questa volta il nostro infettivologo è veramente tagliente!
“Sto pensando alla malafede dei nostri governanti, dell’ Aifa, dei media ecc ecc
Hanno di fatto vietato di usare l’idrossiclorochina (Plaquenil) ritenuto un valido rimedio come profilassi e nelle fasi iniziali di covid, a causa di fantasiose complicazioni cardiache, ed alte alla vista, al fegato ecc ecc
La dose consigliata come profilassi era 200 mg a settimana
Ora dovete sapere che il solfato di chinina, ritenuto più dannoso o meno tollerato della idrossiclorochina, è utilizzato da sempre per fabbticare l’acqua tonica, la schweppes, l’acqua brillante ecc ecc
Negli anni ‘80 la quantità di chinino è bastata drasticamente ridotta nell’acqua tonica
La “Food and Drug Administration” (FDA) statunitense limita la frazione di chinino nell’acqua tonica a 83 parti per milione, ovvero 83mg/kg di bevanda.
Ovvero ogni tre lattine o bottigliette da 330 ml abbiamo 83 mg di principio attivo
Bevendo una lattina al giorno , si assumono 83 /3 x 7= 194 mg di solfato di chinina
Ma posso berne anche due, tre , 5 al giorno: non esiste limite. È la quantità di chinina settimanale può arrivare a 500 mg , 1000 mg ecc
E nessuno sta male
Quindi penso sinceramente che i quaqquaraqquà di Roma siano o imbecilli ( probabile) ma anche in malafede”