Coronavirus, Carlo Emanuele Morando (Lega): “Questo governo procede a tentoni, non ha idee chiare su nulla”

TORINO – I contagi stanno nuovamente impennandosi in tutta Italia. Il Governo ha chiuso le discoteche ma ha lasciato i porti aperti per l’immigrazione. Ne abbiamo parlato con l’esponente della Lega Carlo Emanuele Morando.

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Sicuramente degli errori si sono fatti – ha detto l’esponente piemontese del carroccio -. Il comitato di esperti profumatamente pagati non ha dato risposte esaustive, quando si gestisce una nazione come l’Italia andare per tentativi è da scriteriati, ci si sarebbe dovuti affidare a medici di comprovata competenza per stabilire cosa, quanto e come chiudere. Altrettanto vero è che i comportamenti di alcune persone non aiutano. Se è illogico passeggiare all’aperto, correre, andare in moto o in bicicletta con la mascherina lo èì anche non utilizzarla sulla metropolitana, sui treni o dentro i negozi. E qualcuno sta deliberatamente contravvenendo a queste disposizioni di buonsenso per andare contro ad una presunta dittatura delle mascherine. Dal punto di vista della logica non sono contrario alla chiusura delle discoteche, ma come detto prima bisogna fare le cose con criterio: le discoteche rappresentano oggi lo stesso problema che rappresentavano il mese scorso. Che senso ha avuto riaprirle se si pensava che avrebbero potuto agevolare i contagi? Che senso ha chiuderle dopo il Ferragosto? Questo governo procede a tentoni, non ha idee chiare su nulla. Certamente per i gestori si tratta di enormi perdite economicamente importanti, ma qui deve intervenire il governo con aiuti concreti. Ma non è il caso di aprire luoghi per per loro stessa natura sono incompatibili con il distanziamento sociale, con la mascherina e non hanno possibilità di essere sufficientemente aerati. Sui porti aperti c’è poco da dire, la credibilità di questa compagine governativa vale meno di zero, tentano di nascondere i numeri di immigrati che si rifiutano di sottoporsi a tampone e quello degli immigrati positivi che scappano dalle strutture di accoglienza, mettendo in serio pericolo la salute degli italiani. Qualcuno dovrà risponderne e assumersene le responsabilità, comprese quelle realtà ecclesiastiche che continuano a propagandare l’accoglienza ma a spese degli italiani”.

I contagi hanno sfondato quota 1000 e da molte parti si legge già di prossimi lockdown. “L’Italia – prosegue – non può assolutamente permettersi una nuova chiusura come si è vista da marzo in avanti. I conti non tornano: se nel 2019 la nostra economia galleggiava intorno a crescita zero, oggi come possiamo stare tranquilli? Di sicuro non possiamo richiudere tutto. Bisogna anzi consentire alla gente di tornare a consumare. È fuori discussione il fatto che il telelavoro costituisca un risparmio per l’azienda ma che rallenti notevolmente i consumi perché stando a casa la gente non acquista benzina, abbonamenti dei mezzi pubblici, a pranzo non fa lavorare il ristorante accanto all’ufficio… Deve passare il messaggio che siccome l’Italia non può permettersi, né economicamente né socialmente, una nuova chiusura, tutti devono attenersi scrupolosamente alle regole. Queste però devono essere stabilite con senso logico, non a casaccio su suggerimento di Casalino”.

Per il politico piemontese, però, non si può ancora dare una valutazione all’operato del Governo. Il banco di prova, infatti, sarà la riapertura delle scuole.

Una valutazione realistica sul Governo – conclude Morando – la potremo dare a settembre, quando dovranno necessariamente riaprire le scuole. La riapertura di queste comporterà l’immissione nel traffico, sui mezzi pubblici e per strada di milioni di persone tra studenti, insegnanti e famiglie e lì si vedrà davvero se le misure di questo governo reggono oppure no. Certo, bisogna prevenire, perché in questi casi dover correggere la rotta significa aver già provocato dei disastri, e questo governo di disastri se ne intende. Ricordiamoci che il 20 settembre le elezioni regionali, amministrative e referendarie potranno dare una mazzata colossale alle forze di governo. Aspettiamo con curiosità gli sviluppi, ansiosi di poter dare a questo Paese un governo eletto, solido, competente”.

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