Nuovo ponte sulla Bormida, le considerazioni di un cittadino

Riceviamo e pubblichiamo alcune considerazioni inviateci da un abitante di Rivalta Bormida in merito alla progettata demolizione e ricostruzione del Ponte sulla Bormida a Rivalta Bormida.

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“Ci è giunta notizia, neanche in modo troppo ufficiale che a breve, il ponte di Rivalta verrà demolito completamente per essere rifatto in quanto presentava problemi a livello di sicurezza. Dal crollo del ponte del Morandi di Genova, in tutta Italia si avvertita (finalmente), la necessità di controllare e mettere in sicurezza molti viadotti ormai vetusti e che riversavano in condizioni critiche. Questa presa di coscienza fa molto piacere ma (c’è sempre un ma), talvolta oltre alla presa di coscienza della necessità di fare dei lavori così importanti, non viene dato il giusto peso anche a come verrà modificata la routine quotidiana sul breve, medio periodo.

Non ci è stato comunicato come e quando inizieranno i lavori né tantomeno quanto dureranno esattamente. Il che ha innescato una “lotteria” sulla durata dei lavori, chi diche che non lo chiudono completamente, chi invece dice che verrà fatto brillare, chi dice che dureranno 3 mesi i lavori e chi dice addirittura 6 mesi quasi un anno.

Ora i problemi che sorgono non sono pochi e non sono neanche troppo trascurabili.

Se è vero che il traffico pesante può essere deviato (tenendo conto di un giro che prevede Acqui- Cassine – Sezzadio – Orsara – Ovada per entrare in Autostrada in direzione Savona oppure Cassine – Alessandria per andare in direzione Genova), il traffico leggero può esserlo ma con diverse implicazioni: usare due strade che allungherebbero comunque il tragitto Rivalta (ma non solo anche Orsara per esempio) – Acqui deviandole su due strade che prevedono una Rivalta – Cassine – Acqui e l’altra Rivalta – Visone – Acqui. Queste due alternative però prevedono anche dei problemi, la tratta Rivalta Visone vede due frane non puntellate (lascito dell’alluvione di qualche mese fa), un semaforo, una strettoia, che allungano la tratta ad una ventina di minuti se tutto va bene e la tratta Rivalta Cassine Acqui che prevede una piana che tende ad alluvionarsi in caso di forti piogge. Ovviamente si pensa al peggio per fare delle riflessioni. Mettiamo caso ci sia un’abbondanza di piogge, dovendo andare ad Acqui (o anche più in là ovviamente), si prende la strada verso Visone, frana quindi si torna indietro, si passa da Castelnuovo (sempre se l’argine regge ed il ponte è aperto) si arriva a Cassine e la piana è allagata, torni indietro, Ricaldone Acqui. Totale 1 ora di ritardo e 23 km in più (almeno).

Altra cosa da considerare, non sono molti ma sono sempre dei numeri di cui tenere conto, almeno una ventina di persone si spostano a piedi tra Strevi e Rivalta per recarsi a Lavoro o fare la spesa. Queste persone dovranno farsi a piedi Rivalta – Cassine – Strevi e viceversa?

La domanda che molti si pongono è la seguente. In tutte le considerazioni che saranno state fatte da chi di dovere, prima di autorizzare la distruzione di un collegamento che, sotto certi aspetti, nel collegare qualche migliaio di persone al proprio luogo di lavoro o luogo dove si va a fare spesa o si va dal medico, non sarà mai stata presa in considerazione l’idea di un ponte di ferro per il traffico esclusivamente veicolare? Ci sono due campi nelle prossimità del ponte che potrebbero venire usati temporaneamente per installarne uno. Perché mai non farlo come è stato fatto a Cartosio?

Sarebbe carino se chi di competenza, sia esso Regione Provincia o chi si è occupato di questo progetto, rispondesse chiaramente a questo quesito a cui si aggiunge anche questo. Per le ambulanze ed i soccorsi, verrà previsto anche il ritardo dovuto al prendere strade alternative?”

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Lettera firmata

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