Clamorosa gaffe del PD regionale che scambia un pezzo di satira per una notizia vera
ALESSANDRIA – Da sempre la satira ha fatto parte del giornalismo. Nessuno si è mai offeso perché tutti hanno sempre capito che era, appunto, satira. C’è qualcuno che, però, la satira non l’ha capita e leggendo la cartavetrata dei colleghi de Il Piccolo con una palesemente falsa dichiarazione dell’Assessore Paolo Borasio in merito alla distribuzione delle mascherine ai cittadini ed alla distribuzione di una museruola all’ex primo cittadino Rita Rossa.
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Il Segretario regionale del PD Paolo Furia non ha capito che si trattasse di satira e dai social ha tuonato: “Solidarietà alla consigliera Pd ed ex sindaca di Alessandria Rita Rossa per la vergognosa dichiarazione dell’assessore forzaitaliota Borasio che minaccia: ‘A tutti le mascherine e a te la museruola’. Non è simpatico. Purtroppo esistono ambienti nei quali alle opposizioni la museruola la mettono davvero. Spero che l’assessore si scusi”.
Ci auguriamo che si tratti di un banale errore di valutazione da parte del politico piemontese. La satira, infatti, è e deve rimanere sempre un diritto della stampa. Sia che venga attaccata la sinistra, sia che venga attaccata la destra.
A Furia, però, hanno risposto Ugo Cavallera e Piercarlo Fabbio, rispettivamente segretario provinciale e comunale di Forza Italia. “Il segretario regionale del PD – scrivono in una nota – prende lucciole per lanterne e scambia una rubrichetta satirica per una notizia vera. Si industria e si esibisce nella solita lamentazione vittimistica che nel PD fa sempre un certo effetto. Offre lezioni di democrazia, ma non comprende che, anziché a scuola, si trovava al circo, mentre un gruppo di clown era impegnato nel loro numero quotidiano. Purtroppo la continua dimostrazione di non conoscere dove ci si trova è fonte di grave preoccupazione se riguarda un esponente di tal schiatta del PD. Pazienza, potremmo riferire all’assessore Borasio di non più ispirare, con la sua sola presenza, battute giornalistiche del genere e chiedere poi al PD di scusarsi con FI per aver ingiustamente addebitato ad un suo esponente un cattivo pensiero così grave, un’accusa insolente. Ma preferiamo chiudere qui, ritendo di trovarci di fronte all’ennesima figuraccia di un esponente del PD, voglioso di apparire censore delle destre. Si calmi, segretario, e la smetta di percorrere il cammino dello sprezzo del ridicolo”.