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Ora è allarme per il vino piemontese!

C’è un altro settore dell’economia piemontese che rischia di non riprendersi dalla crisi economica generata dal coronavirus: il nostro vino e la sua filiera produttiva.

La pandemia ha già provocato una contrazione del fatturato stimata in 300 milioni di euro solo nel primo quadrimestre del 2020 e a soffrire sono soprattutto le piccole cantine, paralizzate dalla chiusura del canale horeca.

Per comprenderci, il termine Horeca, o meglio Ho.Re.Ca., è l’acronimo di Hotellerie, Restaurant e Cafè (in molte interpretazioni sostituito da Catering) e include l’industria alberghiera e tutte quelle attività che gravitano intorno a foodbeverage e hospitality. Il canale Horeca non deve essere confuso con la GDO, quindi con la grande distribuzione, che invece si occupa del commercio di cibi e bevande e non della loro somministrazione.

Per salvare un comparto fondamentale dell’economia piemontese, rilevante voce di export, scende in campo ‘Piemonte Land of Perfection, il ‘superconsorzio’ che rappresenta tutti i principali consorzi di tutela del Piemonte. L’ente evidenzia che il crollo del vino piemontese “avrebbe ripercussioni nefaste e imprevedibili su una filiera agricola che coinvolge molti altri comparti produttivi, dalla tecnologia ai nuovi media”.

Per questo Piemonte Land ha elaborato una serie di richieste alle istituzioni regionali e nazionali, tra cui la distillazione d’emergenza delle eccedenze vinicole, 250-280 mila ettolitri per un valore di 43 milioni di euro; lo stoccaggio, con una quantità stimata in 600 mila ettolitri; la riduzione delle rese sia in vigneto sia in cantina: gli ettari interessati sono circa 34 mila, per un volume attorno ai 731 mila quintali di uva e un valore di 58 milioni di euro

Categories: Cronaca
Redazione Alessandria24.com:
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