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“Fatelo da voi: la lettera anonima” (articolo umoristico pubblicato nel 1982)

Frugando nella memoria e nei cassetti accade di imbattersi in articoli come questo, un gioco umoristico pubblicato dal bisettimanale GiSette (testata non più attiva da tempo) lunedì 27 settembre 1982, che nonostante riferimenti puntuali al modo di vivere di allora, non ha perso lo smalto del carattere ironico. La rispondenza con il mondo contemporaneo sta in alcuni elementi: primo la tendenza alla delazione che si esprime oggi talvolta in modo esagerato, gli eccessi un poco ridicoli di molti cosiddetti “tutorial” che pretendono di aver scoperto l’acqua calda (e per primi!), quel fondo di ingenuità che permane in certe zone del Mondo dove la popolazione chiede con insistenza di essere rassicurata (negli USA è noto che sulle etichette del collutorio è specificato che il prodotto non va ingerito; ma da soli non ci arrivano?).

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FATELO DA VOI: LA LETTERA ANONIMA

Quali sono i vari elementi che la compongono? – Come scegliere la carta – L’importanza della scelta del testo – Attenzione alle impronte – La forma letteraria corretta

ALESSANDRIA – Una lettera anonima non è tanto facile a farsi, contrariamente a quanto comunemente si è portati a credere.

I vari elementi che la compongono vanno scelti con molta cura, allo scopo di evitare brutte figure e spiacevoli sorprese.

Ad esempio, la carta: è opportuno scegliere quella dei grandi magazzini, evitando di acquistare quella colorata, però, oppure quelle con su stampati graziosi motivi floreali, faunistici o gli eroi dei fumetti (sarebbe di cattivo gusto assai).

Molta attenzione si deve prestare alla stesura del testo: un tempo si usava redigerlo con una mano diversa da quella con la quale lo si faceva normalmente, oppure ritagliando parole e/o singole lettere da vari giornali e riviste., componendo di conseguenza il messaggio.

Questi sono metodi caduti in disuso ormai, inoltre non sono esteticamente piacevoli a vedersi: da consigliarsi è perciò l’uso dei caratteri trasferibili, poiché, oltre per l’uniformità dei caratteri, è possibile distinguersi anche adottando quello più gradito (il gotico è molto in voga, attualmente, presso l’alta società).

Le norma dell’educazione consigliano di indicare sempre la data e per esteso il nome del destinatario, oltre ai suoi vari titoli (per ovvie ragioni si è dispensati, in questo particolare caso, dall’indicare il mittente: sarà sufficiente firmarsi “un amico”, “un amico anonimo” o più semplicemente “anonimo”).

Particolare da non trascurare in alcun suo dettaglio è il francobollo: recatevi in una comune tabaccheria ed acquistatelo normalmente, come se lo doveste fare per affrancare una comunissima lettera.

Non leccate assolutamente la parte gommata!

I tecnici della polizia sono in grado di risalire sino a voi analizzando la saliva con la quale l’avete inumidito: potrebbero farsi un quadro preciso della vostra persona, persino sapere se avete i calli o sei vi piace bere vino (negli Stati Uniti indicherebbero addirittura la qualità).

Sconsigliabile nel modo più assoluto tentare di convincere il tabaccaio a leccare per voi il francobollo: potrebbero sorgere in lui dei sospetti.

Utilizzate l’apposita vaschetta e toccate il tutto solamente dopo che avrete indossato un paio di guanti (in Estate qualcuno potrebbe domandarvi perché state indossando dei guanti, ma voi non preoccupatevi e spiegate loro che li avete appena comprati e che non resistevate alla tentazione di calzarli, oppure che si tratta di un trucco per evitare di mangiarvi le unghie: sono sistemi collaudati ed infallibili).

Personalmente ritengo che sia da curare particolarmente anche la forma letteraria: essa dovrebbe essere corretta, scorrevole, e di facile comprensione.

Affiancate ad ogni termine straniero o di estrazione dialettale la relativa traduzione ed evitate forme contorte.

Chiarezza e concisione sono importanti: la lettera verrà certamente esaminata da più persone e, nei casi più fortunati, potrebbe anche venir pubblicata sulle pagine di qualche giornale.

La grande diffusione che questo fenomeno sta avendo ha spinto gli inquirenti a bandire un concorso a premi: chi vorrà parteciparvi non dovrà far altro che inviare al più vicino posto di polizia una copia della lettera con la quale intende partecipare, indicando chiaramente il proprio nominativo ed il proprio domicilio, allegando una fotografia recente, possibilmente a colori, e 1.000 lire in francobolli da 50 per le spese di segreteria.

I premi sono veramente ricchi e per lo più consistono in lunghi soggiorni presso famose residenze dello Stato italiano.

Il concorso viene rinnovato di anno in anno e molti, sino ad ora, sono stati i partecipanti premiati per le loro opere.

Anche voi potete partecipare, non siate modesti: per quanto mediocre possa essere il risultato, state pur certi che la commissione preposta lo esaminerà attentamente e , certamente, riceverete un piccolo premio comunque.

Al lavoro, quindi, e buona fortuna!

Claudio Braggio

 

Categories: Racconti
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