‘Non una di meno’ organizza una manifestazione a sfondo sessuale in Piazzetta della Lega. Il centrodestra insorge

A furia di fare polemiche su tutto si finisce, spesso, con il fare della gaffe clamorose. È il caso di Non una di meno Alessandria che questa sera ha organizzato il Laboratorio di Vulve Parlanti ed una Chiacchierata sui sex toys in Piazzetta della Lega. Una manifestazione a sfondo sessuale che ha subito suscitato polemiche tra gli esponenti politici locali del centrodestra.

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È una vergogna – commenta indignato Piero Castellano, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale – che ‘Non una di meno’ occupi una piazza pubblica per una manifestazione del genere. Le donne non sono ‘vulve parlanti’. Sono contrario a questa visione di donne-oggetto che propone questa sera il collettivo femminista. Io, appunto, insieme ad Emanuele Locci avevo proposto una mozione pro vita per dare un sussidio a chi sceglieva di non abortire. Per me la femminilità della donna, che è il contrario del femminismo, è molto importante perché le donne portano la vita e sono la spalla degli uomini. Basta pensare che in tempo di guerra erano loro a reggere le famiglie”.

Dello stesso avviso anche l’assessore Monica Formaiano. “Sono serviti oltre 70 anni a noi donne per ottenere il diritto al voto e quotidianamente ci impegniamo perché le pari opportunità siano sempre più concrete e non un principio scritto solo sulla carta – scrive appunto l’assessore Monica Formaiano sulla sua pagina Facebook – e poi… scopri che ci sono ancora donne che fanno parlare parti del loro corpo piuttosto che il cervello”.

Del resto, il collettivo femminista alessandrino non è nuovo alle gaffe clamorose. Lo scorso anno le attiviste avevano lanciato assorbenti dalla balconata del Consiglio Comunale per protestare contro una mozione pro vita voluta da Locci, Bianchini, Castellano, Passalacqua e Trifoglio. Una mozione considerata offensiva dalle attiviste. Peccato che in quella mozione si parlasse di tutela delle donne perché venivano stanziate risorse per quelle donne che non volevano abortire e non fosse, come sosteneva il collettivo, una mozione per l’abolizione dell’aborto.

Sorprende che iniziative che affrontano temi sessuali possano essere svolte in una pubblica piazza, in pieno centro, il sabato pomeriggio proprio quando sono più numerose le famiglie con i bambini che passeggiano afferma il Presidente del Consiglio Comunale Emanuele Locci. Questa manifestazione è stata chiaramente una provocazione e l’Amministrazione Comunale non è esente da responsabilità: se luogo ed ora di svolgimento sono stati autorizzati c’è una responsabilità nel non averne verificato i contenuti, se non era autorizzata si sarebbe dovuto fare intervenire la polizia municipale per condurre le opportune verifiche. Peraltro parliamo di un gruppo che ha già attaccato con violenza le istituzioni durante lo svolgimento di un consiglio comunale e che, nonostante questo, ha già un luogo occupato abusivamente dove svolgere le proprie manifestazioni. La Regione Piemonte è da due anni che ci chiede di prendere questo immobile, non procedere celermente in questo senso e con ogni mezzo vuol dire diventare conniventi con questa situazione. Mi auguro che l’Amministrazione Comunale faccia tutto il possibile per rientrare in possesso velocemente dell’ex asilo del Monserrato, immobile di pregio che può essere valorizzato economicamente o destinato a funzioni sociali a beneficio della comunità”.

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